Come da programma apre i battenti oggi nel quartiere fieristico di Pordenone AquaFarm, la mostra-convegno dedicata alle tecnologie, ai prodotti e alle buone pratiche della produzione sostenibile di cibo dall’acqua.
La manifestazione, giunta alla seconda edizione, si rivolge a un pubblico di professionisti e per due giorni affronterà i temi dell’acquacoltura mediterranea e della pesca sostenibile, ma anche della coltivazione delle alghe e di tutte le colture vegetali che si basano su tecniche idroponiche, acquaponiche e aeroponiche, che vanno sotto il nome di in-door & vertical farming.
AquaFarm si basa sul format già collaudato con successo lo scorso anno, quello della mostra convegno con stand espositivi o semplici desk informativi destinati alle aziende, agli enti pubblici e di ricerca e alle associazioni. Intenso è il programma di convegni e workshop che si svolgeranno in appositi spazi all’interno dell’area fieristica.
Alcuni numerii dello scorso anno.
1000 mille visitatori, proveninienti da 25 Paesi
113 relatori in 15 sezioni di conferenze internazionali
L’appuntamento è l’unico riferimento per alcune delle più strategiche filiere del food Made in Italy: più di 120 espositori e marchi rappresentati tra aziende, istituzioni e associazioni di settore, 21 sessioni di conferenza con oltre 130 relatori di livello internazionale e un’area espositiva, raddoppiata rispetto alla prima edizione.
Oltre 3000 aziende per una produzione complessiva di 171.000 tonnellate e un valore di più di 470 milioni di euro. Queste in tre cifre l’acquacoltura e la molluschicoltura in Italia secondo i più recenti dati di API, l’Associazione Piscicoltori Italiani. I due settori sono tornati a crescere, rispetto alla media degli ultimi anni che oscillava tra 140 e 150mila tonnellate. L’andamento positivo accompagna la crescita del 2% del consumo procapite di prodotti ittici nel nostro Paese, che ora sfiora i 26 chilogrammi (dati EUMOFA).
Con queste credenziali acquacoltura e molluschicoltura si ritrovano per la seconda volta ad AquaFarm alla Fiera di Pordenone il 15 e 16 febbraio, con le due partnership con API e AMA.
Il ricchissimo programma delle conferenze prevede 13 sessioni dedicate all’acquacoltura, a partire dal convegno istituzionale di apertura organizzato dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia con la presenza tra gli altri di Giuseppe Castiglione, Sottosegretario del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali e Paolo Panontin, Assessore con delega alla pesca della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia; a seguire quella dedicata all’ACQUACOLTURA COME STRATEGIA DI SVILUPPO PER ECONOMIA E AMBIENTE, moderata da Pier Antonio Salvador, Presidente di API, con una qualificatissima presenza di esponenti internazionali, tra cui la vice-presidente della Commissione Pesca ed Acquacoltura del Parlamento Europeo Renata Briano e il presidente della Commissione Generale Pesca nel Mediterraneo FAO Stefano Cataudella.
Le altre sessioni che si susseguiranno a ritmo serrato nelle due giornate di evento toccheranno in modo specialistico temi di grande interesse per la filiera dell’allevamento di pesci e molluschi, dalla sanità all’alimentazione animale, dalle tecnologie, alla trasformazione e distribuzione, dove convivono tradizione e innovazione, tematica anche al centro di una tavola rotonda con il coinvolgimento della distribuzione organizzata e dei nuovi attori del commercio elettronico.
AquaFarm non è solo acquacoltura. Otto sessioni di conferenza sono dedicate quest’anno al vertical farming e alle colture fuori suolo, dove, come l’anno scorso è di importanza fondamentale la partnership con l’Association for Vertical Farming, AVF, che è presente ai massimi livelli manageriali, dalla coltura delle alghe su scala industriale e temi trasversali come la sostenibilità della produzione primaria del cibo.
Si segnalano in particolare la sessione sulle certificazioni del vertical farming e delle colture fuori suolo, che sta sollevando accesi dibattiti non solo in Italia, e quella sulle nuove frontiere dell’alimentazione umana, (recente via libera della UE sull’utilizzo dei derivati degli insetti) con l’obiettivo fornire argomenti oggettivi per sfatare alcuni miti pop.
Nell’ambito dell’algocoltura, cui sono dedicate tre sessioni sviluppate in collaborazione con il Prof. Mario Tredici dell’Università di Firenze, vicepresidente dell’EABA (European Algal Biomass Association), i temi forti sono: l’integrazione sempre più stretta con l’agricoltura, in particolare nel trattamento delle acque e dei reflui e per la produzione di biostimolanti e concimi, l’utilizzo nell’alimentazione umana e la sinergia con acquacoltura, vertical farm e allevamento di insetti per la realizzazione di unità produttive integrate a ciclo chiuso, secondo i principi della bioeconomia circolare.