In tempi di forte instabilità economica l’oro è sempre più considerato un cosiddetto benerifugio ma il suo principale limite come sappiamo tutti è che non può essere allevato o coltivato. Al contrario lo Zafferano (nome scientifico Crocus sativus) è un vegetale coltivabile da chiunque la cui spezia estratta dal suo fiore mantiene, indifferente alle crisi economiche come il suo analogo dorato, un elevato prezzo sul mercato in questo caso alimentare: in media 18-20 euro al grammo con un valore che è arrivato addirittura a toccare i 40 euro sempre al grammo a causa degli eventi meteorologici avversi avvenuti qualche anno fa e che oramai sono diventati, come ben sappiamo, molto imprevedibili, impedendo quindi una previsione corretta dei raccolti annuali del prezioso “oro rosso”.
La produzione di Zafferano viene effettuata coltivandolo in campo agricolo aperto e richiede un grande sforzo come impiego di manodopera sia per la preparazione del terreno, per il trapianto dei suoi bulbi (chiamati cromi) ed in particolare per la raccolta dei suoi fiori che viene effettuata soprattutto manualmente nell’arco di diversi giorni, in quanto la sua fioritura non avviene mai simultanenamente ma gradualmente nell’arco di due settimane. Il periodo di coltivazione per poter ottenere i fiori e quindi la preziosa spezia, va dalla fine di agosto, momento nel quale si trapiantano i cromi, fino a metà novembre quando cessa la fioritura, e rappresenta quindi una delle coltivazioni più redditizie esistenti con il minor tempo di attesa prima di poter raccogliere il prezioso prodotto che deve poi essere disidratato nello stesso giorno della sua raccolta.
La pianta di Zafferano non produce semi validi ma è sterile e si riproduce soltanto per moltiplicazione dei suoi cromi. Questi vengono recuperati tra giugno e luglio scavando nel terreno dove vengono rinvenuti in gruppi da 5 fino a 10 esemplari a seconda della dimensione del cromo madre che li ha prodotti.
Lo Zafferano prospera nel clima mediterraneo con inverni miti e piovosi ed estati calde e secche. Il suo ciclo biologico gli permette di superare temperature estreme invernali (-15° C) ed estive (40° C). Predilige i terreni di impasto medio, permeabili e non soggetti a ristagno idrico come quelli argillosi ed in parte sabbiosi.
La coltivazione dello Zafferano è molto redditizia grazie al grande valore economico che ha la spezia che si ricava dal fiore di questa pianta. Tuttavia gli attuali metodi di coltivazione all’aperto sono molto faticosi, impegnativi e soggetti a perdite di prodotto a causa ad esempio di improvvise gelate, piogge intense e predazione dei fiori e dei bulbi da parte degli animali selvatici.
La coltivazione in Acquaponica
Recentemente lo sviluppo dell’Acquaponica italiana ha dimostrato la piena fattibilità e convenienza di poter produrre lo Zafferano riducendo ed in qualche caso eliminando tutti gli svantaggi lavorativi ed economici della coltivazione in campo aperto, mettendo così in grado il produttore di poter essere sicuro della quantità ottenuta e soprattutto della sua qualità, riducendo al contempo drasticamente molti dei costi tradizionalmente affrontati nella coltivazione di questa pianta.
Per chi non la conoscesse ancora, l’Acquaponica è un sistema innovativo di produzione ecosostenibile che coniuga insieme l’Acquacoltura (ovvero l’allevamento di specie acquatiche) con la coltivazione idroponica (ovvero la coltura di vegetali fuori suolo senza l’utilizzo di concime tradizionale). E’ considerato il matrimonio perfetto tra due sistemi di produzione alimentare o ornamentale ben collaudati che si integrano in una relazione di simbiosi naturale, massimizzando in tal modo le loro qualità e vantaggi individuali.
Il modello acquaponico ed il suo funzionamento possono essere rappresentati schematicamente nel seguente modo: Un impianto è costituito da due unità operative: una vasca per gli animali ed una seconda vasca meno profonda destinata ad ospitare i vegetali e denominata “letto di crescita vegetale”.
L’acqua della vasca, all’interno della quale vengono allevati i pesci, viene utilizzata per irrigare lo speciale letto di crescita, privo di terra e concime, dove sono collocate le piantine da far crescere oppure direttamente i semi da far germogliare. L’acqua è ricca di sostanze nutrienti, provenienti dagli scarti organici degli animali e dai resti del loro mangime non consumato, che possono essere utilizzate dalle piante per il loro sviluppo grazie all’azione biochimica di grandi popolazioni benefiche completamente naturali di microrganismi allevati opportunamente; in questo modo le sostanze, altrimenti considerate di rifiuto (e quindi destinate ad essere smaltite), vengono trasformate biologicamente e in maniera completamente naturale in importanti elementi fertilizzanti adatti per poter essere facilmente assorbiti dalle radici delle piante.
L’acqua viene così filtrata e depurata e ritorna quindi nella vasca mantenendo le stesse proprietà necessarie per la sopravvivenza ed il benessere degli animali allevati. Il ripetersi di numerosi cicli di depurazione idrica ogni giorno consente di apportare continuamente sostanze nutrienti alle piante e di poter allevare nelle migliori condizioni gli animali acquatici.
Schema del ciclo dell’Acquaponica: le frecce rosse indicano il percorso dell’acqua di allevamento del pesce
Attualmente nel mondo sono attivi numerosi impianti produttivi anche all’interno di territori completamente urbanizzati che riescono a fornire pesce e verdure, consentendo un grande risparmio in termini di acqua, energia e garantendo la piena convenienza di filiere corte per i loro prodotti sani e naturali.
La coltivazione dell’oro rosso si sposa perfettamente con la tecnologia acquaponica consentendo di poter ottenere una produzione maggiore di Zafferano rispetto a quanto ottenuto in campo: da 3 a 6 grammi per singolo metro quadrato di superficie di coltivazione rispetto al solo grammo in campo aperto.
Lo Zafferano coltivato in Acquaponica risulta essere privo di composti chimici indesiderati come i residui di pesticidi ed erbicidi che possono venire utilizzati nelle coltivazioni in campo laddove non si seguono pratiche di Agricoltura biologica. E’ inoltre protetto dagli attacchi degli animali selvatici e dalle loro contaminazioni biologiche (ad esempio quelle di natura fecale). Richiede molta meno fatica nella sua raccolta e possiede una percentuale prossima allo zero per quanto riguarda la perdita di fiori con il loro prezioso contenuto a causa di fenomeni climatici e biologici incontrollabili.
Questi vantaggi sono ottenuti grazie alla coltivazione della pianta sotto serra nei letti di crescita che sono costruiti in maniera da potere agevolare il lavoro del produttore che non è più costretto a doversi piegare sul terreno durante le operazioni di raccolta dei fiori. Il controllo di tutti i parametri ambientali e idrici ottimizzati per una migliore produzione dei fiori viene assicurato dalla stessa configurazione impiantistica acquaponica e dall’allevamento di specie ittiche che sono in grado di fornire con le loro deiezioni tutti i nutrienti richiesti allo Zafferano per poter crescere, fiorire e potersi anche moltiplicare.
Riassumendo rispetto alla coltura tradizionale, alcuni dei principali vantaggi della coltivazione in Acquaponica della pianta, dalla quale si ricava la preziosa spezia, sono i seguenti:
- Sensibile riduzione della manodopera richiesta normalmente per la coltivazione;
- Minore fatica nella raccolta della preziosa spezia;
- Protezione dagli attacchi distruttivi da parte di animali selvatici ai danni dei fiori e della pianta;
- Maggiore produzione a parità di superficie superficie coltivata;
- Coltivazione effettuato al chiuso e quindi al riparo delle intemperie e in ambiente controllato;
- Fertilizzazione vegetale bilanciata naturalmente e prodotta in maniera biologica a vantaggio del benessere e della crescita della pianta;
- Risparmio dell’acqua ad uso irriguo fino al 90%;
- Possibilità di raccogliere i fiori anche oltre l’orario tradizionalmente rispettato (effettuato generalmente all’alba);
- Eliminazione dei costi di preparazione annuale del terreno;
- Eliminazione della necessità di utilizzare pesticidi e di effettuare procedure di estirpazione delle erbacce;
Maggiore profitto ottenuto per unità di superficie coltivata.
Dal punto di vista dell’allevamento ittico in vasca acquaponica è possibile utilizzare sia specie di acqua dolce destinate al mercato alimentare (trota, carpa, anguilla, pesce gatto, tilapia, persico, gambero di acqua dolce, ecc.) sia specie ornamentali come la carpa koi e il pesce rosso.
Recentemente, grazie ad uno studio triennale condotto nelle Marche dall’Università Politecnica insieme con la società AquaGuide, diretta dal Dr. Davide Di Crescenzo, è stato dimostrato che anche la spigola può essere adattata a poter crescere in acqua dolce in Acquaponica salvaguardando le sue proprietà organolettiche ed il suo benessere in vasca; pertanto anch’essa può essere allevata insieme con lo Zafferano garantendo così un profitto ancora più interessante al produttore e aprendo il mercato ad un prodotto ittico di nicchia, interessante per chi vuole fare produzioni di alto valore anche in territori lontani dal mare.
Quanto deve essere grande un impianto acquaponico produttivo?
Grazie alle capacità produttive della tecnologia ecosostenibile di allevamento ittico in sinergia con la coltivazione dei vegetali, la superficie di coltivazione richiesta per poter ottenere un chilogrammo e mezzo di Zafferano dopo solo due mesi e mezzo di coltivazione è di soli 500 mq. irrigati con l’acqua proveniente da una vasca di 15 metri cubi dove si può mantenere una densità media di 18-20 kg. di pesce per metro cubo.
Un impianto di Acquaponica dotato di zafferaneto può essere realizzato, oltre che sotto serra, anche all’interno di aree urbane o dentro edifici da riqualificare e dotati preferibilmente di impianti di produzione di energia rinnovabile come ad esempio un tetto con pannelli fotovoltaici.
Con questi dati è indubbio che assiteremo nel prossimo futuro alla nascita di impianti acquaponici produttivi in grado di poter introdurre nel mercato nazionale ed internazionale Zafferano di alta qualità, garantito per la sue caratteristiche organolettiche e per la modalità completamente naturale e biologica con il quale viene coltivato. Un’occasione imperdibile da sfruttare anche per chi oggi alleva già specie ittiche commerciali e che si trova quindi in possesso di acqua arricchita con preziosi nutrienti che lo Zafferano ama trovare nel terreno di coltivazione naturale.
Una via da percorrere sicuramente da parte anche di chi è oggi protagonista nell’Acquacoltura italiana e sta cercando nuove forme di produzione diversificata salvaguardando al contempo l’Ambiente e le sue risorse idriche ed energetiche.
Dr. Davide Di Crescenzo
Direttore scientifico Aquaguide