La marineria di Licata in stato di agitazione poiché preoccupata dall’attività di una nave che da qualche giorno, per conto dell’Eni, sta effettuando una ricognizione fotografica a circa 12 miglia dalla costa licatese.
I pescatori si dicono preoccupati poiché riconducono il fatto al progetto della multinazionale che prevede la collocazione, al largo di Licata, di trivelle petrolifere. Accanto alla piattaforma da anni ancorata a circa 7 miglia dal porto, infatti, dovrebbero sorgerne delle altre.
I pescatori temono che si tratti di una verifica propedeutica all’installazione di nuove trivelle che finirebbero per danneggiare ulteriormente l’habitat dei pesci pregiudicando il lavoro dell’intera marineria di Licata.
Con la marineria licatese sono pronti a manifestare anche tutti i pescatori di Marineria D’Italia e D’Europa. Il rappresentante regionale siciliano Giovanni Lo Coco ha manifestato al rappresentante della marineria Licatese Giacomo Gueli la piena disponibilità ad un affiancamento nell’agitazione di altre marinerie siciliane. La questione è monitorata dal presidente nazionale dell’Associazione, Francesco Caldarone.