I ricercatori della University of California, guidati dalla professoressa Myra Finkelstein, hanno analizzato i capelli di alcuni studenti ed hanno scoperto che mostravano livelli di mercurio correlati alle quantità di tonno che mangiavano in mensa: i livelli di mercurio erano tanto più alti quanto più alti erano i quantitativi di tonno mangiati.
Il tonno, come diversi altri pesci di grosse dimensioni, contiene metilmercurio, la forma più tossica per gli esseri umani di mercurio: un esposizione a grosse quantità di metilmercurio può portare anche gravi danni neurologici.
I livelli di mercurio trovati nei capelli degli studenti rientrano al di sotto della reale pericolosità, ma lo studio mostra comunque che è stata evidentemente fornita poca informazione a livello pubblico sul rischio di esposizione al mercurio derivante dal consumo di quantità troppo alte di tonno.
Questo rischio è oscurato molto spesso dalle raccomandazioni su un maggior consumo di pesce in relazione ai nutrienti che può offrire, soprattutto l’acido grasso omega-3.
Lo studio, pubblicato su Environmental Toxicology and Chemistry, fornisce alcuni dati interessanti relativi agli studenti. Questi ultimi, durante la ricerca, hanno riferito che l’80% dei loro pasti nella mensa dell’Università era a base di tonno.
Alcuni di essi hanno affermato di consumare in media più di 20 porzioni di tonno a settimana, anche se la maggior parte ne ha confermato un consumato di tre o più pasti a settimana, quantitativo che dovrebbe superare la dose di metilmercurio stabilita dall’agenzia per la protezione ambientale degli Stati Uniti che stabilisce questo limite a 0,1 microgrammi per kilogrammo di peso corporeo al giorno.