In una prima bozza dell’annunciata nuova politica alimentare dell’Ue vista in esclusiva da Pesceinrete, la Commissione europea riconosce il ruolo cruciale sia di una piena applicazione della Politica di pesca comune (PCP) che del settore acquicolo per incontrare una sempre maggiore domanda di prodotti ittici sostenibili.
In questo senso, la Commissione si propone di adottare una revisione strategia europea per l’acquacoltura sostenibile. Le ultime linee guida europee sullo sviluppo sostenibile dell’acquacoltura risalgono ormai all’aprile 2013, dopo che l’argomento era stato già trattato infruttuosamente in due comunicazioni nel 2002 e nel 2009.
La strategia Farm to Fork (F2F), letteralmente dal campo alla tavola, si pone come obiettivo quello di rendere più sostenibile la produzione di cibo in un approccio che guardi all’intera filiera. Sin dal suo annuncio è stato chiaro come la pesca fosse inclusa nella nuova strategia includendo anche il Commissario europeo alla pesca Virginijus Sinkevičius tra i membri del gabinetto von der Leyen chiamati a dare un contributo.
La presentazione dell’ambiziosa strategia è stata già posticipata due volte ed è ora prevista per il 31 marzo. Conterrà sia target obbligatori da rispettare e specifiche azioni, così come misure legislative e non legislative.
Tra i target presentati nella bozza, interessante per l’acquacoltura è quello di riduzione delle vendite di antibiotici per l’allevamento di pesci, al fine di fronteggiare la crescente minaccia della resistenza agli agenti antimicrobici.
Per combattere i così detti “superbatteri” generati da un uso eccessivo di antibiotici nell’allevamento animale, la Commissione vuole impostare obiettivi di riduzione per specie animale, settore e Stato membro.
Si legge nel documento che il cambiamento climatico è ormai realtà e gli eventi estremi stanno già danneggiando l’agricoltura e la produzione ittica. Per la Commissione, non solo la terra, ma anche gli oceani e i mari devono essere gestiti in modo più sostenibile.
Nella bozza è citato come esempio l’utilizzo di attrezzature da pesca più selettive, grazie alle quali i pescatori potranno ridurre le catture involontarie e i costi ad esse associati. Obiettivo di importanza centrale nella strategia è la gestione sostenibile degli stock ittici sostenibile. Proprio la PCP è riconosciuta come strumentale a raggiungere questo obiettivo, si legge nel documento.
Tra le altre azioni richiesta dalla Commissione, c’è anche una revisione degli standard di marketing per i prodotti di pesca e acquacoltura che dovrebbe contribuire anche all’incremento della domanda di prodotti sostenibili sul mercato europeo.
La Commissione prevede anche di stimolare la produzione e l’uso di materiale per mangime animale e cibo per consumo umano delle nuove proteine provenienti dagli oceani, come le alghe.
Sarà inoltre condotto uno studio per quantificare in termini economici i costi ambientali e sociali, inclusi quelli per la salute, associati alla produzione e al consumo dei cibi più amati dai cittadini Ue.
La lotta alla pesca illegale, non riportata e non regolata (IUU) è citata nel documento come esempio virtuoso nell’aumento di prevenzione, controlli, deterrenza e sanzioni effettive per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità e per la lotta alle frodi alimentari.
Tra le altre cose che la strategia vuole affrontare, anche una nuova etichettatura alimentare a livello europeo, mentre per combattere lo spreco alimentare la Commissione pensa a cambiare la dicitura sulla data di scadenza, mettendo fine alla confusione tra “consumare entro” e “consumare preferibilmente”.