“Abbiamo appreso, con grande soddisfazione, che in via del tutto eccezionale e dunque in maniera provvisoria, fino al 31 dicembre 2020, è stato innalzato a 120mila euro il tetto degli aiuti di stato per il settore della pesca e dell’acquacoltura. È questo un importante risultato al quale si è approdati grazie al coordinamento costante tra la Commissione Europea e il nostro Ministero delle politiche agricole. Anche la revisione della normativa sugli aiuti di stato ci da la cifra di quale sia l’impegno, delle Istituzioni nazionali prima e poi di quelle unionali, profuso a favore di un settore che risulta tra i più colpiti in questo tragico momento. Come più volte ribadito, la pesca e l’acquacoltura sono settori fortemente colpiti dalla crisi economica connessa alla crisi sanitaria attuale. Ben vengano queste e altre misure a favore del sostegno al reddito di un comparto, lo ricordiamo, che non rientra tra le attività che si sono fermate per decreto ma di fatto perché non produttivo. Gli operatori ittici, contrariamente a quello che accade per gli altri segmenti agroalimentari, non riescono a dare collocazione sul mercato ai loro prodotti. UNCI agroalimentare dunque chiede provvedimenti che mettano i pescatori nelle condizioni di non fermarsi e di continuare a lavorare contribuendo in maniera attiva al funzionamento della filiera alimentare.”
Così Gennaro Scognamiglio, presidente nazionale UNCI Agroalimentare.