Firmata ieri da Unione europea e Repubblica di Corea una dichiarazione congiunta con la quale è stato sigillato l’impegno a lavorare a stretto contatto per combattere la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (IUU).
A firmare il documento il commissario europeo per l’Ambiente, gli affari marittimi e la pesca, Karmenu Vella e Kim Young-Choon, ministro degli Oceani e della pesca della Repubblica di Corea. La firma è avvenuta alla vigilia del vertice bilaterale UE-Repubblica di Corea.
Il commissario Vella ha dichiarato: “Porre fine alla pesca illegale è uno degli obiettivi principali del programma internazionale di governance oceanica dell’UE: unendo le forze con la Repubblica di Corea, attore di importanza mondiale della pesca, inviamo un messaggio chiaro a coloro che infrangono la legge internazionale. Il messaggio è che non c’è posto per prodotti provenienti da pesca illecita sui nostri mercati e che continueremo a combattere la pesca illegale fino a quando non l’avremo completamente sradicata“.
Con la nuova partnership, in linea con gli obiettivi della strategia UE per la governance dell’oceano, l’UE e la Repubblica di Corea si impegnano a:
- scambiare informazioni su sospette attività INN
- migliorare la tracciabilità globale dei prodotti della pesca minacciati dalla pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata, attraverso un sistema elettronico di documentazione e certificazione delle catture basato sul rischio
- unire le forze per sostenere gli stati in via di sviluppo nella lotta contro la pesca INN e la promozione di una pesca sostenibile attraverso l’istruzione e la formazione
- rafforzare la cooperazione nei consessi internazionali, comprese le organizzazioni regionali di gestione della pesca.
La Repubblica di Corea e l’Unione europea lavorano a stretto contatto nella lotta alla pesca INN già da diversi anni. La Repubblica di Corea è il quarto paese con il quale l’UE firma una dichiarazione congiunta sulla pesca INN, seguendo gli Stati Uniti, il Giappone e il Canada. Insieme, queste cinque economie hanno importato quasi 90 miliardi di euro di pesce e prodotti ittici nel 2017.
La pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata costituisce una delle più gravi minacce alla pesca sostenibile e alla biodiversità marina negli oceani del mondo, con conseguenze ambientali e socioeconomiche devastanti. Conseguenze che creano problemi di grosse entità alle comunità costiere nei paesi in via di sviluppo, che si affidano alla pesca per il cibo e l’occupazione.