Acquacoltura: in Italia un settore con enormi margini di crescita – L’industria dell’acquacoltura in Italia ha una identità propria, smessi i panni della cenerentola del settore ittico, negli ultimi anni è divenuta un comparto a sé, che conta. Da Nord a Sud sono più di 800 gli impianti e circa 7500 gli addetti ai lavori.
Un settore che, con un volume annuo di 140 mila tonnellate di prodotto, copre il 40% della produzione ittica nazionale e soddisfa il 30% della richiesta di pesce fresco (Dati Mipaaf).
L’acquacoltura in Italia è in crescita e si prepara ad affrontare la grande sfida del futuro, quella della sostenibilità contemplata però in uno scenario in continua e rapida evoluzione che va di pari passo con la necessità di rispondere alla richiesta di cibo di una popolazione globale che entro il 2050 sfiorerà i 10 miliardi di individui.
Quella dell’acquacoltura è un’industria che si sta innovando e che sta guardando al futuro anche nell’ampliamento delle referenze proponibili: non più solo orate, spigole e trote ma anche nuove specie con un importante potenziale per l’espansione del settore, tra queste ricciola, riccio di mare, cernia, halibut, cefalo e lucioperca (http://www.diversifyfish.eu/). La ricerca sta facendo la sua parte nella sperimentazione di nuove specie allevabili anche attraverso una nutrizione di precisione.


“Produciamo mangimi per tutte le specie di pesci e di gamberi allevate – spiega a Pesceinrete Giovanni Serrini, Amministratore Delegato di Skretting Italia – e anche per specie emergenti come ricciole, ombrine e tonno. Stiamo anche facendo la nostra parte per aiutare gli allevatori a fronteggiare le sfide poste dal cambiamento climatico, proponendo alimenti funzionali che aiutano il pesce a superare condizioni non ottimali come appunto le alte temperature. Skretting investe a livello globale più del 10% del fatturato in ricerca.
Quello che possiamo immaginare oggi è un futuro positivo per l’acquacoltura, settore che ha ancora spazio di crescita sia quantitativa che qualitativa. L’alimentazione a base di pesce è un’alimentazione sana che andrebbe perseguita e promossa di più. I margini di aumento ci sono”.
La ricerca in mangimistica per acquacoltura sta facendo passi da gigante ed è concentrata sulla individuazione di alternative agli oli e alle farine di pesce, rendendo la filiera meno dipendente dalle risorse della pesca estrattiva ma restando comunque in grado di garantire la crescita delle specie allevate con un alto valore nutrizionale e nel rispetto dei requisiti di qualità e sicurezza alimentare sempre più richiesti dal consumatore.
Anche se attualmente l’industria mangimistica utilizza già ingredienti e co-prodotti di origine agricola e zootecnica, l’industria del futuro avrà a disposizione anche nuove materie prime derivate da microalghe, alghe (https://onlinelibrary.wiley.com/doi/full/10.1111/raq.12740), invertebrati come la tremolina (Hediste diversicolor), insetti e microrganismi.
La transizione verso la sostenibilità procede dunque spedita.
In acquacoltura la mangimistica riveste un ruolo di primo piano anche in virtù di un fattore sempre più spesso sotto la lente di ingrandimento: la sostenibilità.
“Con il proposito Feeding the Future – aggiunge Serrini – ci siamo posti l’obiettivo della sostenibilità già da parecchi anni. Abbiamo un bilancio di sostenibilità che fornisce dettagli su come stiamo lavorando e ci muoviamo sul nostro mercato con azioni concrete.
Nella produzione dei nostri mangimi utilizziamo co-prodotti generati dalle filiere della produzione di alimenti destinati ad uso umano, nella logica dell’economia circolare. E offriamo una serie di servizi finalizzati al supporto dell’allevatore attraverso la collaborazione con i nostri tecnici per la gestione dell’alimentazione del pesce. La ricerca di ingredienti sostenibili che possono sostituire la farina di pesce ci ha portati oggi a ridurre i nutrienti che provengono da pesca industriale, tanto che il nostro cliente è un cosiddetto ‘produttore netto di pesce’. La grande sfida della sostenibilità nella produzione di mangimi, la affrontiamo attraverso la reperibilità di materie prime sostenibili. Skretting Italia ha lanciato il nuovo concetto di mangime a emissioni zero, Feed4Future, un progetto al quale stiamo lavorando da diverso tempo e al quale crediamo fortemente.”


Un chiaro indicatore della direzione che sta prendendo l’acquacoltura dello Stivale è dato dalla produzione degli incubatoi ittici, le avannotterie. Conoscere oggi il numero di avannotti prodotti ci consente di fare una stima sui raccolti dei prossimi anni.
“In base alla richiesta che c’è di avannotti – ci dice Libero Dipaola, Amministratore di L’Avannotteria di Petrosino – sappiamo se il commercio dell’ittico sarà in aumento. Con l’avannotteria Acqua azzurra di Pachino, con la quale abbiamo creato una O.P., rappresentiamo il 70 % della produzione in Italia con 60-65 milioni di avannotti. Una produzione, la nostra, che si basa su uno storico di clienti fidelizzati che assistiamo passo passo e ai quali offriamo il miglior prodotto possibile”.
La ricerca scientifica nel comparto dell’avannotteria ha sempre rappresentato una solida base per lo sviluppo sostenibile dell’intero settore dell’acquacoltura e, per quanto riguarda la produzione di specie alternative così come pure in specie resistenti a malattie, si investe in ricerca nella selezione genetica.


“L’Avannotteria – continua Dipaola – sta investendo in ricerca cercando di allargare la proposta di specie oltre ad orata, spigola ed ombrina. La costante collaborazione con le università di Palermo, Trapani e con quella di Miami ci stanno consentendo di puntare su nuove specie allevabili e commerciabili. Tanti sono i progetti e a breve saremo in grado di ampliare la gamma di referenze”.
Il consumatore italiano è un consumatore informato ed oggi sembra aver maturato quella consapevolezza che gli permette di approcciarsi con fiducia ad un prodotto proveniente dall’acquacoltura ma sempre prediligendo la produzione nazionale che, come sottolinea Dipaola è oggetto di controlli costanti e meticolosi.
Acquacoltura: in Italia un settore con enormi margini di crescita