“Sembra uno scontro fra scienza e politica, ma non lo è: se non prendiamo subito provvedimenti urgenti per proteggere gli stock di Acciughe e Sardine in Adriatico il collasso è vicino, e la politica non potrà farci proprio nulla. All’Europarlamento si vota il Multi-Annual Plan di gestione per l’Adriatico, e vedremo chi sceglierà la via della carezza elettorale e chi invece ha davvero capito l’importanza del momento” – dice Marco Affronte, Europarlamentare riminese – “L’impressione, dopo moltissime giravolte, è che io sia rimasto completamente solo nel cercare di difendere il Mare Adriatico. Sono contento che all’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna sia stata votata una risoluzione di Giorgio Pruccoli, che però non ha efficacia immediata. Purtroppo invece i colleghi Europarlamentari hanno cambiato idea molte volte sul Multi-Annual Plan che andremo a votare, ma si sono sostanzialmente tutti allineati alle teorie auto-assolutorie che non prevedono interventi di gestione significativi. È il punto di vista dei croati, che negli ultimi anni hanno acquisito peso nella pesca in Adriatico, e delle multinazionali spagnole che vengono qui a depredare l’Adriatico dopo aver fatto piazza pulita delle proprie acque. I contratti con le grandi aziende spagnole non sono la salvezza, ma invece costituiscono una parte del problema perché fanno precipitare i prezzi, perché obbligano a prelevare grandi quantità di pesce in qualunque condizione e vedono il mare come un’industria da sfruttare e non una risorsa da gestire. Eppure tutti gli organi scientifici concordano: la sparizione pressoché totale del Pesce Azzurro dal Mare Adriatico è una prospettiva possibile, se andiamo avanti così. Credo che la politica abbia il compito di prendere atto della realtà, dei dati, e agire di conseguenza. Da quasi due anni discutiamo di come fare, e siamo arrivati al dunque. I voti, fra emendamenti e compromessi, ci prospettano tre soluzioni” – spiega Affronte, che prosegue – “La prima è la peggiore. La proposta della relatrice croata Ruza Tomasic prevede la riduzione delle catture del 4%, che è totalmente insufficiente a garantire la sopravvivenza di acciughe e sardine. Noi ci siamo opposti a questo atteggiamento menefreghista che mette a repentaglio sia i pesci che i pescatori, che perderanno la loro risorsa.”
“La seconda proposta, diametralmente opposta, è la mia. È definita ‘escapement strategy‘ ed è basata sulla biomassa minima da conservare per garantire la continuità della specie. Si tratta” – continua Affronte – “di un piano molto flessibile che ha bisogno di dati aggiornati in continuazione, ma che garantisce l’opportunità di approfittare delle annate migliori per aumentare la pesca, sempre mantenendo appunto un livello minimo essenziale alla riproduzione stock. Abbiamo presentato una serie di emendamenti per attuare questa proposta, e cercheremo di far convergere la maggioranza delle forze politiche su questa soluzione. È quella che garantisce una migliore uscita dal vicolo cieco nel quale ci siamo infilati.”
“In mezzo c’è la terza proposta, un compromesso. Abbiamo lavorato moltissimo a livello ‘diplomatico’” – spiega ancora l’Europarlamentare del Gruppo Verdi/ALE – “per trovare una convergenza il più ampia possibile. Prevede che per i prossimi tre anni si adotti la proposta Tomasic (-4%) e che dal 2023, se gli stock non saranno in salvo – e non lo saranno di certo! – si passi al mio escapement strategy. Se il nostro primo piano non passerà, allora voteremo questo compromesso. È meglio di niente, ma aspettare il 2023 continuando a sfruttare il mare come lo facciamo ora è, a detta degli scienziati, un autentico salto nel buio. Non vorremmo che sia troppo tardi.”
Dopo il voto, la posizione del Parlamento sarà determinata. Ma non sarà comunque il piano di gestione dell’Adriatico definitivo: successivamente infatti Parlamento, Consiglio e Commissione, che ha posizioni molto vicine alle nostre, si siederanno al tavolo del Trilogo per adottare il Multi-Annual Plan definitivo. Purtroppo dal Consiglio ci aspettiamo la volontà di lasciare tutto invariato, o quasi. Per questo è particolarmente importante arrivare al Trilogo con una posizione del Parlamento molto forte, come sarebbe quella rappresentata dalla seconda ipotesi, l’escapement strategy. Invitiamo tutti i pescatori che hanno a cuore il Mare Adriatico a scrivere una email o a contattare attraverso i Social Network gli Eurodeputati italiani coinvolti in questo file e in Commissione Pesca (Renata Briano, Nicola Caputo, Rosa D’Amato, Remo Sernagiotto, Elisabetta Gardini) per invitarli a votare gli emendamenti che portino da subito all’escapement strategy e salvare la vita e la pesca nell’Adriatico.