Ieri il commissario per l’ambiente, la pesca e gli affari marittimi Karmenu Vella ha presentato ai ministri Ue riuniti in Consiglio AGRIFISH il piano pluriennale per le attività di piccola pesca pelagica, acciughe, sardine, sgombri e sugherello nel Mare Adriatico. Questo è il terzo piano pluriennale della Commissione dall’avvio della riforma della politica comune della pesca ed è anche il primo in assoluto nel Mediterraneo che, se pienamente attuato ha il potenziale per aumentare gli stock ittici del 20%. Questo porterà miglioramenti tangibili nelle condizioni di lavoro dei pescatori, con un aumento previsto di stipendio di circa il 5% e dei profitti di circa il 10%.
Il piano rappresenta una pietra miliare nella strategia della Commissione per la gestione della pesca, e dimostra che nella pesca, la redditività a lungo termine può ancora essere possibile, anche in un bacino di mare in cui il 93% degli stock ittici sono valutati come eccessivamente sfruttamenti. Senza questo piano, a livello globale, gli stock di acciughe e sardine probabilmente avrebbero subito un crollo tra il 2020 e il 2030.
Il piano pluriennale per l’Adriatico dei piccoli pelagici “è motivo di soddisfazione ma richiede un lavoro lungo e complesso” ha detto nel suo intervento il sottosegretario alle politiche agricole con delega alla pesca Giuseppe Castiglione, che poi dal sul suo profilo facebook fa sapere: “L’estensione degli obblighi alle imbarcazioni aventi una lunghezza di otto metri risulta estremamente difficile da accettare e, in generale, l’insieme delle proposte in materia di controllo risultano eccessivamente onerose per i pescatori e per le Amministrazioni nazionali. Lavoreremo in questa direzione, per tutelare sempre più è sempre meglio i nostri pescatori”.