L’incidente del peschereccio palermitano di Terrasini “Nuova Iside”, scomparso a largo delle acque di Ustica, che ha portato alla morte di due membri dell’equipaggio, Matteo e Giuseppe Lo Iacono, mentre il più giovane del gruppo, Vito, figlio di Matteo, risulta ancora disperso, “è un lutto che vive e soffre l’intero settore. Una notizia che arriva in un momento difficilissimo, con una filiera che sta vivendo una delle pagine più dure della sua storia, per via della pandemia, e che proprio in Sicilia ha visto, nella fase di lockdown, fermarsi oltre il 90% della flotta”. Lo afferma Fedagripesca-Confcooperative costernata per l’accaduta e vicina al dolore di una intera famiglia, i Lo Iacono, e ai colleghi pescatori. “Ci siamo già attivata a livello nazionale e regionale per chiedere un sostegno economico per le famiglie dei defunti, attraverso l’attivazione del fondo di emergenza. Dall’assessore regionale Edy Bandiera abbiamo ricevuto vicinanza e un sostanziale sì alle nostre richieste”, sostiene l’associazione.
“Quello del pescatore, ricorda Fedagripesca, è un mestiere duro e purtroppo non privo di pericoli. L’impegno per garantire la sicurezza a bordo è e deve essere totale. Ma il lavorare in un ambiente dove a dettare le regole non è l’uomo, ma la natura, espone a rischi anche i marinai più esperti. Auspichiamo un rapido accertamento delle cause che hanno portato a questa tragedia”, conclude l’associazione nel confidare in una ripresa dell’economia ittica che “consenta ai pescatori di poter restare a casa quando le condizioni meteo marine si fanno più critiche e non dover scegliere tra il minore dei mali”.