Come da programma ieri il Parlamento europeo ha ospitato la conferenza di alto livello sugli oceani: Il futuro del pianeta blu (Future of the blue planet). Hanno partecipato oltre 1.200 fra leader politici, ricercatori ed esperti del settore.
“L’Ue ha già designato zone marine protette per oltre il 10% delle proprie aree marine e costiere e lo ha fatto con due anni di anticipo rispetto al termine del 2020 fissato come obiettivo internazionale dalla convenzione sulla biodiversità”. Lo ha evidenziato il commissario Ue all’ambiente Karmenu Vella nel suo intervento di apertura. “L’Ue sta rispondendo alla crescente pressione sugli ecosistemi locali, al sovrasfruttamento della pesca e all’inquinamento con misure come le restrizioni alle plastiche monouso, la gestione sostenibile degli stock ittici e gli investimenti in ricerca e innovazione”.
“Mari e coste pulite sono una risorsa economica, commerciale e turistica unica al mondo. Ma se non agiamo subito, se continueremo a sfruttare ed inquinare i nostri oceani in maniera irresponsabile, entro il 2050 nei mari vi sarà più plastica che pesce”, ha detto il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani.
“Il Parlamento europeo è in prima linea nella battaglia per la sostenibilità ambientale. Stiamo dando risposte concrete ai milioni di ragazzi scesi in piazza per chiedere di salvaguardare il pianeta e i suoi oceani. Siamo dalla loro parte. – Ha aggiunto Tajani – Ci siamo battuti per includere la tutela degli oceani fra gli obiettivi di sviluppo del millennio delle Nazioni Unite. La scorsa settimana, a Strasburgo, abbiamo approvato una direttiva che mira a ridurre drasticamente la quantità di plastica in mare, anche facendo in modo che le navi smaltiscano i propri rifiuti a terra”.