“È di ieri la notizia di una nave, sequestrata ormai cinque anni fa, colata a picco nelle acque libiche” – dice Marco Affronte – “della guerra del pesce fra Paesi del Mediterraneo, una guerra che in alcuni decenni ha seminato 300 morti, non si parla mai. Eppure esiste e fa anni. Da anni sto cercando, grazie anche alla collaborazione del Presidente del Distretto della Pesca di Mazara del Vallo Giovanni Tumbiolo, di portarla all’attenzione europea. Due anni fa organizzammo un dibattito a Bruxelles con le autorità libiche e tunisine (Fish War), oggi presentiamo un’interrogazione per richiamare l’attenzione dell’Europa su un’altra zona calda.
È un’area chiamata del Mammellone, pescosissima, fra Tunisia e Lampedusa. Nel Mammellone sin dagli Anni Sessanta si registrano scontri fra pescherecci italiani e tunisini, supportati dalla guardia costiera locale. Purtroppo i vari tentativi di trovare un accordo di gestione sono stati effimeri, e gli scontri hanno portato a vittime e feriti fra i pescatori mazaresi, i più presenti in loco. Secondo noi” – spiega Affronte – “la Commissione Europea non può restare indifferente ai conflitti nel Mediterraneo e, per l’area del Mammellone, dovrebbe avvalersi dell’esperienza e delle risorse dell’Osservatorio di Mazara del Vallo per una gestione rispettosa delle risorse e dell’integrità fisica degli operatori del mare.”