L’ 8 giugno si torna a celebrare il World Oceans Day, giornata degli oceani istituita dall’ONU il 5 dicembre del 2008. Fu il Canada nel corso del Summit della Terra tenutosi a Rio de Janeiro nel 1992 il primo paese a lanciare l’invito raccolto poi, nel corso degli anni, da diverse organizzazioni fino divenire oggi un evento che in maniera capillare coinvolge cittadini di tutto il mondo con iniziative di ogni genere. Convegni, festival, mostre e azioni concrete di pulizia dei litorali.
Gli oceani non rappresentano soltanto una risorsa economica (la pesca marittima impiega direttamente o indirettamente oltre 200 milioni di persone) ma anche ambientale. Come pure sottolineano le Nazioni Unite “la nostra acqua piovana, l’acqua potabile, il tempo, il clima, le coste, gran parte del nostro cibo e persino l’ossigeno nell’aria che respiriamo, alla fine sono tutti forniti e regolati dal mare. Nel corso della storia, oceani e mari sono stati condotti vitali per il commercio e i trasporti. Gli oceani sono essenziali per la vita di ciascuno di noi.”
A minacciare pesantemente gli oceani il riscaldamento globale, l’inquinamento da plastica, il depauperamento delle risorse ittiche ed ancora le trivellazioni off-shore.