Estremamente preoccupante il report redatto dal World’s Fogotten Fishes, un rapporto internazionale di 16 organizzazioni internazionali per la conservazione fra cui figurano Wwf, Zoological Society di Londra, Global Wildlife Conservation e altre organizzazioni internazionali. Dal 1970 ad oggi, le popolazioni di pesci d’acqua dolce migratori sono precipitate del 76%. I pesci di grandi dimensioni, di oltre i 30 kg tanto ambiti dai pescatori, sono quasi scomparsi dai fiumi.
Si stima che la popolazione mondiale dei grandi pesci sia diminuita del 94% e sedici specie fra queste siano estinte soltanto nell’ultimo anno. Il rapporto World’s Fogotten Fishes sostiene che le popolazioni globali di pesci d’acqua dolce siano in caduta libera a causa di perdita di ecosistemi, inquinamento di vario tipo legato alle azioni dell’uomo, sovra pesca, metodi di pesca devastanti, introduzione di specie invasive, effetti del surriscaldamento globale e mancanza di politiche di conservazione. Un insieme letale che ha portato questi pesci a calare costantemente per numero e per specie.
“La ricchezza di specie di pesci è essenziale per la salute dei fiumi, dei laghi e delle zone umide del mondo e sostiene le società e le economie di tutto il mondo“, si legge nel rapporto. “La pesca d’acqua dolce fornisce la principale fonte di proteine per 200 milioni di persone in Asia, Africa e Sud America, così come posti di lavoro e mezzi di sussistenza per 60 milioni di persone. Gli stock ittici d’acqua dolce sani sostengono anche due enormi industrie globali: la pesca ricreativa che produce oltre 100 miliardi di dollari all’anno, mentre i pesci d’acquario sono gli animali domestici più popolari al mondo e guidano un commercio globale che arriva fino a 30 miliardi di dollari“. I pesci d’acqua dolce continuano a pagare un prezzo altissimo, e centinaia di specie stanno andando verso l’estinzione. Ottanta specie di pesci d’acqua dolce sono già state dichiarate estinte dalla Lista rossa Iucn delle specie minacciate, di cui 16 solo nel 2020.