La commissione pesca (PECH) del Parlamento europeo ha accolto positivamente ma con riserva il terzo pacchetto straordinario di misure proposto dalla Commissione Ue giovedì scorso. Le misure di mitigazione degli effetti della crisi sul settore ittico e acquicolo possono garantire un aiuto rapido e interrotto, secondo gli eurodeputati intervenuti martedì 7 aprile in una riunione straordinaria della commissione, la prima in parziale videoconferenza.
In apertura, il Commissario europeo alla pesca Virginijus Sinkevičius ha spiegato i motivi dietro la presentazione della proposta di misure e strumenti per rispondere alle drammatiche conseguenze economiche della crisi causata dal corona virus. “La modifica del Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP) e dell’organizzazione comune dei mercati (OCM) sono alcune di queste misure, ma non le uniche, e gli stati membri dovrebbero considerare l’intera gamma di strumenti disponibili per sostenere il settore dei prodotti ittici e le nostre comunità costiere,” ha detto Sinkevičius.
Il Commissario ha anche chiesto un sostegno attivo da parte del Parlamento europeo per far adottare il pacchetto il più rapidamente possibile e senza intoppi. “Una cosa è molto chiara. Il modo in cui gestiremo questa crisi definirà la credibilità dell’Unione europea, ora e in futuro. I nostri cittadini guardano a noi come a un aiuto per la leadership e le aspettative sono alte. Dobbiamo dare risultati,” ha detto durante l’audizione.
Tuttavia, è proprio Gabriel Mato, coordinatore del gruppo più numeroso, il Partito popolare europeo (PPE), a minacciare emendamenti alla proposta. “Capiamo che questa non è una proposta completa, ma ci sono ancora cose che possono essere aggiunte. E noi lavoreremo per farlo,” ha detto l’eurodeputato spagnolo. Per Mato, le misure dovrebbero valere anche dopo il 31 dicembre 2020, dal momento che la crisi potrebbe durare ancora a lungo. Ma ha anche criticato il fatto che la proposta si concentri troppo sul risarcimento per l’interruzione temporanea dell’attività, che taglierebbe fuori molti operatori. “Vogliamo poter utilizzare i fondi non utilizzati, naturalmente, ma dobbiamo ricordare che non si tratta di denaro fresco,” ha detto Mato, sottolineando che le condizioni per ricevere finanziamenti sono legato a doppio filo alla burocrazia, proponendo pertanto di rendere l’amministrazione più fluida per far sì che, chi ne abbia bisogno, possa accedere rapidamente a tali finanziamenti.
Per il coordinatore del gruppo socialista Clara Aguilera, con questa nuova proposta la Commissione ha onorato il suo impegno. “Non ci è piaciuta la precedente proposta in plenaria. Questo pacchetto, però, è molto più in linea con le richieste del settore della pesca”, ha detto l’altro deputato spagnolo che non ha comunque lesinato alcuni rilievi critici. In particolare, le misure per l’acquacoltura, seppur buone, non terrebbero in considerazione le molte incertezze del settore, con operatori che non sanno ancora quando riceveranno il finanziamento legato alla sospensione della produzione. Ha inoltre sottolineato lo stop totale al settore dei molluschi in Spagna e ha chiesto un aiuto in via eccezionale per questo mercato in Galizia.
Søren Gade, per il gruppo dei liberali, ha chiesto di riallocare il budget per le misure di controllo sul fondo COVID-19. “A cosa servono 580 milioni di euro, per controllare se non c’è niente da controllare,” ha detto. Su questo punto, il Commissario Sinkevičius ha rassicurato gli eurodeputati sul fatto che ci siano risorse finanziarie a sufficienza. “Ho chiesto ai miei servizi di contare i fondi a disposizione e sono 2,2 miliardi di euro in totale, compresi 134 milioni trasferiti dalle misure separate.” Alla fine di marzo c’era dunque un tesoretto di 2,2 miliardi non impegnati a favore dei beneficiari nell’ambito di problemi operativi che potrebbero essere attribuiti alle misure COVID-19, una volta che la proposta sarà adottata.
Per Rosanna Conte della Lega, la crisi ha colpito tutti e ha trovato l’Europa senza un manuale per questo tipo di urgenza. “Sappiamo che i prezzi e i redditi sono completamente crollati nel settore della pesca e che molte persone hanno deciso di smettere del tutto di pescare invece di continuare a pescare,” ha ricordato durante il dibattito. Ha chiesto alla Commissione e ai colleghi un dialogo costruttivo, citando i suoi emendamenti espunti dai primi pacchetti di aiuti e reintegrati nella nuova proposta. “Ciò dimostra che vale la pena ascoltarsi l’un l’altro con un pensiero e una considerazione critica,” ha riferito ai colleghi. Conte ha inoltre chiesto al Commissario se la crisi possa avere effetti sul prossimo programma FEAMP 2021-2027 per rendere più flessibile il meccanismo e assicurare un sostegno finanziario, qualora si ripresentasse un’altra crisi sanitaria di questo tipo.
Su questo punto Sinkevičius ha nuovamente confermato, dopo averlo anticipato in un’intervista esclusiva a Pesceinrete, che i negoziati sul nuovo FEAMP continuano sulla base della proposta della Commissione del 2018. “La nostra proposta della scorsa settimana riflette l’immediata necessità di un sostegno per affrontare le conseguenze dell’epidemia di coronavirus,” ha detto, aggiungendo che non dovrebbe in alcun modo pregiudicare i principi chiave della Politica comune della pesca (PCP), che sono alla base della proposta per il 2021-2027. “Il futuro FEAMP deve continuare a concentrarsi su una gestione sostenibile della pesca. E spero che potremo presto riprendere le trattative su questo importante dossier,” ha detto il Commissario.
Anche l’eurodeputato del PD e vice-presidente di commissione PECH Giosi Ferrandino è intervenuto nel dibattito, invitando i colleghi a essere responsabili. “In questo momento dobbiamo attuare le misure il più rapidamente possibile,” ha aggiunto. Tra le misure pratiche, ha chiesto al Commissario di impegnarsi di fronte all’ICCAT per fissare la stagione del tonno rosso alla metà di luglio, fondamentale per dare più flessibilità al settore.