Pescherecci tonnieri colti in flagrante delitto di frode – Lo scorso 1 giugno, BLOOM e l’ONG inglese Blue Marine Foundation hanno presentato una denuncia alla Procura della Repubblica Francese, presso il tribunale di Parigi, contro tutti i 21 pescherecci della flotta per la pesca del tonno tropicale registrati in Francia. L’accusa: aver spento illegalmente i loro segnalatori AIS (Automatic Identification System). Lo spegnimento di uno strumento di geolocalizzazione è vietato dalle normative internazionali, europea e francese, che prevedono che, ad eccezione della pesca artigianale, tutte le imbarcazioni debbano avere i loro segnalatori AIS sempre accesi, sia in mare che in porto.(1) I pescherecci francesi per la pesca del tonno tropicale hanno una lunghezza media di oltre 80 metri e hanno tutti – senza eccezione – infranto la legge: tra il 1° gennaio 2021 e il 25 aprile 2023, questi pescherecci hanno spento i loro segnalatori dal 37% al 72% del tempo. (2) È quindi impossibile sapere dove questi pescherecci operano, a volte per diverse settimane di seguito, lasciandoli liberi di pescare in aree vietate, come alcune zone economiche esclusive o le aree marine protette.
Presentando questa denuncia, BLOOM e Blue Marine Foundation intendono porre fine a questa situazione inaccettabile e ottenere una totale trasparenza sulle attività di pesca degli armatori delle tonnare francesi. Le loro sono infatti attività tutt’altro che marginali, dal momento che questi pescherecci rappresentano da soli solo lo 0,4% della flotta francese, ma circa il 20% delle catture annuali del Paese, per tutte le specie (3). Inoltre, le tonnare europee nelle acque africane ricevono una dozzina di milioni di euro all’anno di sovvenzioni grazie agli accordi di pesca negoziati dall’Unione Europea, che dalla fine degli anni ’70 saccheggiano le acque africane in tutta tranquillità. (4) A ciò si aggiunge il fatto che la pesca europea del tonno dipende quasi esclusivamente dall’uso dei contestatissimi “dispositivi di aggregazione dei pesci” (Fish Aggregating devices o FAD), dispositivi galleggianti responsabili ogni anno della morte di milioni di tonni immaturi, che non si sono ancora riprodotti, e di specie fragili e rare come tartarughe marine e squali. (5) Oggi riveliamo che, oltre a distruggere gli esseri viventi, questa industria della pesca altamente sovvenzionata opera in modo totalmente illegale.


La totale impunità dei pescherecci industriali
Questa denuncia fa eco al nostro rapporto “Eyes wide shut“(6) del 6 marzo 2023, in cui abbiamo evidenziato la totale mancanza di controllo delle tonnare da parte dello Stato francese, motivo per cui la Commissione europea ha aperto una procedura d’infrazione contro la Francia nel giugno 2021, in base al Regolamento di controllo 1224/2009 “che istituisce un regime di controllo comunitario per garantire il rispetto delle norme della Politica Comune della Pesca”. (7) Oggi forniamo un’ulteriore prova della totale impunità di cui godono i pescherecci industriali europei: demoliscono le ambizioni ambientali dei processi democratici, la natura e le economie costiere, calpestano la legge e non vengono mai disturbati da un’amministrazione che è complice dei loro misfatti.
Una serie di scandali rivelati da BLOOM
Queste nuove rivelazioni – basate sull’analisi di quasi quattro milioni di dati di geolocalizzazione fornite dalla società Spire Global(8) – sono senza appello e si aggiungono alla lunga lista di infrazioni delle flotte europee di pesca al tonno tropicale. Dal novembre 2022, abbiamo rivelato molteplici scandali, evidenziando l’incredibile potere degli interessi commerciali francesi e spagnoli e dei loro alleati politici nel distruggere la vita, il clima e la democrazia:
1. Il 14 novembre 2022, BLOOM e ANTICOR hanno segnalato un caso di passaggio d’incarico tra il settore pubblico e quello privato all’origine di un evidente conflitto di interessi nel settore della pesca del tonno (9) La questione è stata sottoposta alla Procura Nazionale Finanziaria (PNF) Francese, che il 2 dicembre 2022 ha aperto un’indagine per assunzione illegale di interessi, tuttora in corso e per la quale siamo stati interrogati;(10)
2. In un momento in cui il quadro generale di controllo delle flotte pescherecce viene rinegoziato a livello europeo, la missione di questo “disertore” è chiarissima: ottenere una modifica preoccupante del “margine di tolleranza”, che consentirebbe all’industria europea della pesca del tonno di aumentare massicciamente le catture ufficiali e di regolarizzare anni di catture illegali e di evasione fiscale;
3. Nel 2015, la Francia ha concesso una deroga alle proprie navi tonniere consentendo loro di superare il “margine di tolleranza” regolamentare, motivo per cui la Commissione europea ha avviato una procedura di infrazione contro la Francia. Nonostante lo sforamento delle proroghe e i nostri ripetuti solleciti, la Commissione europea si rifiuta per il momento di procedere oltre e di deferire la Francia alla Corte di giustizia dell’Unione europea. Da parte sua, BLOOM ha fatto ricorso al Consiglio di Stato per ottenere l’abrogazione della circolare;(11)
4. La procedura d’infrazione avviata dalla Commissione europea è stata anche motivata dal mancato monitoraggio delle flotte tonniere da parte della Francia. Il 6 marzo abbiamo pubblicato un’analisi inedita che dimostrava come il governo francese non avesse fissato alcun obiettivo concreto di controllo per la pesca del tonno nel 2022 e 2023. Dopo aver ottenuto il parere favorevole della Commission d’accès aux documents administratifs (Commissione per l’accesso ai documenti amministrativi), ci siamo rivolti al Tribunale amministrativo di Parigi per chiedere trasparenza e ordinare all’amministrazione francese di fornirci i dati sulle flotte tonniere francesi (posizioni satellitari, dati di monitoraggio, ecc.);(12)
5. Parallelamente a questa sequenza giudiziaria a livello europeo, un’altra sequenza politica, questa volta nell’Oceano Indiano, ha messo in evidenza la tossicità dell’Unione Europea nelle acque africane, dove sta proteggendo a tutti i costi le pratiche distruttive di una manciata di compagnie francesi e spagnole, in totale contraddizione con l’apertura della procedura di infrazione contro la Francia;(13)
6. Pochi giorni prima di una riunione cruciale della Commissione per il tonno dell’Oceano Indiano (CTOI), che si è tenuta a Mombasa (Kenya) dal 3 al 5 febbraio, BLOOM ha pubblicato un rapporto scioccante che evidenzia l’influenza delle lobby all’interno delle delegazioni ufficiali dell’Unione Europea durante vent’anni di negoziati sul tonno tropicale in Africa, tra il 2002 e il 2022. “Tuna lobbies rule” evidenzia, per la prima volta e in cifre, il dominio schiacciante delle lobby industriali nel cuore della rappresentanza pubblica;(14)
7. Mentre la CTOI ha adottato una risoluzione storica che istituisce un divieto annuale di 72 giorni per i “dispositivi di aggregazione dei pesci” (FAD), riveliamo che la Commissione europea ha fatto di tutto per mandare a monte i negoziati, in particolare minacciando il Kenya, storica punta di diamante della lotta contro i FAD, di ritirare i suoi aiuti allo sviluppo se avesse continuato a chiedere dei vincoli che penalizzassero i pescatori europei. Il nostro rapporto “Lining up the ducks” spiega come gli interessi industriali francesi e spagnoli abbiano schierato le loro pedine politiche;(15)
8. L’11 aprile 2023, la Commissione europea ha formalmente presentato un’obiezione al segretariato della CTOI affinché la risoluzione non si applichi ai suoi pescherecci,(16) e tre giorni dopo la Francia, che ha un seggio in più nella CTOI grazie alle sue “Iles Éparses” (alcuni isolotti disabitati nel Canale del Mozambico), ha fatto lo stesso. (17) Ad oggi sono state presentate otto obiezioni, a seguito di un’incessante pressione politica da parte della Commissione europea e delle lobby del tonno, e la risoluzione di divieto dei FAD si applica solo a quattro pescherecci di proprietà europea sui circa cinquanta attivi nell’area. L’obiettivo è semplice: raggiungere 11 obiezioni, la soglia che consentirebbe di annullare del tutto la risoluzione;
9. L’11 maggio 2023, BLOOM ha presentato due ricorsi alla Commissione europea e alla Direzione generale degli Affari marittimi, della pesca e dell’acquacoltura (DGAMPA) dello stato francese per chiedere il ritiro di queste inaccettabili obiezioni. (18) Se queste richieste dovessero essere rifiutate, potremmo riservarci di presentare ricorso, questa volta in contenzioso, alla Corte di giustizia dell’Unione europea e al Consiglio di Stato per ottenere il ritiro delle obiezioni.
La giustizia come unico orizzonte… della giustizia !
Nel corso di questa campagna, non abbiamo trovato altro che porte sbarrate da parte dei leader politici, timorosi di dover giustificare questa situazione disastrosa: la Rappresentanza permanente francese non ha mai trovato il tempo di riceverci; lo stesso vale per il Commissario europeo per l’Ambiente, gli Oceani e la Pesca, Virginijus Sinkevicius, e per il suo Direttore generale Charlina Vitcheva, nonostante siano stati interpellati da diversi mesi. Abbiamo quindi riposto le nostre speranze nella giustizia per porre fine al regime eccezionale di cui godono i pescatori di tonno.
La cecità dei governi e delle istituzioni europee di fronte alle pratiche scorrette di una manciata di industriali ci ha spinto a intraprendere nuovamente un’azione legale. Denunciando lo spegnimento massivo dei segnalatori AIS da parte delle tonnare francesi, continuiamo la lotta contro queste pratiche illegali e l’impunità senza precedenti di cui godono i pescatori industriali. In un momento in cui la biodiversità sta collassando e il cambiamento climatico è una questione sempre più urgente, è giunto il momento che gli Stati membri e le istituzioni europee inizino a proteggere l’interesse generale e i beni comuni, invece di chiedere una pausa dai vincoli ambientali. L’altro ieri, martedì 30 maggio 2023, il Consiglio dell’Unione europea e il Parlamento europeo hanno approvato, dopo cinque anni di negoziati ed emendamenti, una revisione del regolamento di controllo della pesca del 2009.(19) Dalle poche informazioni che abbiamo ricevuto, purtroppo ci sono pochi dubbi sul fatto che le tonnare francesi e spagnole siano state pienamente accontentate, e le nostre ultime rivelazioni mostrano chiaramente che la Francia sta ancora lasciando che la sua flotta di tonni tropicali faccia quello che vuole, senza alcun vincolo o controllo. Incoraggiamo la Commissione europea a trovare il coraggio di portare la Francia davanti alla Corte di giustizia europea senza ulteriori indugi. L’adozione di regolamenti non è sufficiente, bisogna applicarli.
NOTE
(1) Le disposizioni relative ai sistemi di identificazione automatica delle navi sono contenute nella regola V/19 della Convenzione internazionale per la salvaguardia della vita umana in mare del 1974, nota come “Convenzione SOLAS”, a sua volta integrata dai regolamenti dell’Organizzazione marittima internazionale, in particolare dal paragrafo 22 della risoluzione A.1106 (29). Queste disposizioni sono state codificate anche a livello dell’Unione Europea. L’articolo 10 del Regolamento europeo 1224/2009 recita: “In conformità all’allegato II, parte I, paragrafo 3, della direttiva 2002/59/CE, i pescherecci di lunghezza fuori tutto superiore a 15 metri devono essere dotati di un sistema di identificazione automatica che sia sempre operativo e che soddisfi le norme di funzionamento stabilite dall’Organizzazione marittima internazionale in conformità al capitolo V, regola 19, sezione 2.4.5 della Convenzione SOLAS del 1974”.
(2) Per ciascuna delle imbarcazioni francesi, sono stati individuati da 20 a 61 spegnimenti dei radiofari AIS di durata superiore a 48 ore, per un totale compreso tra 308 e 591 giorni.
(3) Dati pubblicati dal Comitato scientifico, tecnico ed economico per la pesca (CSTEP) nelle relazioni annuali sulla flotta peschereccia europea. Disponibile all’indirizzo : https://op.europa.eu/en/publication-detail/-/publication/bba413d1-484c-11ed-92ed-01aa75ed71a1.
(4) Vedere l’elenco e l’importo degli accordi in corso su :https://oceans-and-fisheries.ec.europa.eu/fisheries/international-agreements/sustainable-fisheries-partnership-agreements-sfpas_en.
(5) Per leggere la nostra inchiesta: https://bloomassociation.org/wp-content/uploads/2023/04/guerre-des-thons.pdf.
(6) Disponibile. a: https://bloomassociation.org/wp-content/uploads/2023/03/les-yeux-grands-fermes.pdf.
(7) Regolamento disponibile all’indirizzo: https://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=OJ:L:2009:343:0001:0050:fr:PDF.
(8) Spire Global è leader mondiale nella localizzazione satellitare delle imbarcazioni. I suoi dati sono utilizzati, tra gli altri, dalla piattaforma Global Fishing Watch. (https://globalfishingwatch.org).
(9) https://bloomassociation.org/conflits-dinterets-et-destruction-environnementale-bloom-et-anticor-alertent/.
(10) https://bloomassociation.org/conflit-dinterets-dans-la-peche-thoniere-le-parquet-national-financier-ouvre-une-enquete/.
(11) Per leggere il nostro studio: https://bloomassociation.org/wp-content/uploads/2023/03/les-yeux-grands-fermes.pdf.
(12) https://bloomassociation.org/bloom-attaque-letat-francais-complice-de-destruction-environnementale-dans-locean-indien/.
(13) Per leggere il nostro studio: https://bloomassociation.org/wp-content/uploads/2023/04/Lining-up-the-ducks_FR.pdf and https://bloomassociation.org/wp-content/uploads/2023/04/guerre-des-thons.pdf.
(14) Per leggere il nostro studio: https://bloomassociation.org/wp-content/uploads/2023/01/Les-lobbies-thoniers-font-la-loi.pdf.
(15) Per leggere il nostro studio: https://bloomassociation.org/wp-content/uploads/2023/04/Lining-up-the-ducks_FR.pdf.
(16) Disponibile all’indirizzo: https://iotc.org/sites/default/files/documents/2023/04/Circular_2023-26_-_Communication_from_the_European_UnionE.pdf.
(17) Disponibile all’indirizzo: https://iotc.org/sites/default/files/documents/2023/04/Circular_2023-28_-_Communication_from_FranceOTE.pdf.
(18) https://bloomassociation.org/recours-objections-ctoi/.
(19) https://www.consilium.europa.eu/en/press/press-releases/2023/05/31/council-strikes-deal-on-new-rules-to-combat-overfishing.
Pescherecci tonnieri colti in flagrante delitto di frode