Ripristino della Natura, la legge non contiene misure sufficienti per oceani e pescatori – Il gioco è chiuso. A Strasburgo, i deputati del Parlamento europeo hanno salvato dal naufragio la componente biodiversità del Green Deal europeo con 336 voti contro 300, a costo di enormi concessioni, in particolare sulla protezione immediata degli oceani, dei pescatori e del clima.
Alcuni gruppi politici cercheranno di accaparrarsi questo risultato come una loro “vittoria” politica, come il gruppo liberale RENEW in cui siedono anche gli eurodeputati di Azione – Italia Viva. Un canto della vittoria che in realtà nasconde una profonda frattura in seno al gruppo RENEW: le analisi del voto dimostrano che una parte importante dei deputati del gruppo hanno votato per il rigetto in blocco della legge. E tra questi, anche gli eurodeputati di Azione e Italia Viva Giosi Ferrandino e Nicola Danti (vicepresidente del gruppo RENEW). Una posizione quantomeno incoerente e contraddittoria.
Il voto di oggi rivela un panorama politico inquietante: in un momento in cui gli eventi meteorologici estremi si moltiplicano in tutto il mondo, dalle piogge mortali alle siccità devastanti, quando le falde acquifere rimangono ostinatamente vuote e le vittime delle ondate di calore si contano a decine di migliaia in Europa, un’alleanza anti-ecologista tra l’estrema destra, la destra conservatrice e la destra liberale è riuscita, nel corso dei mesi, a corrodere la portata di questo testo, privato di qualsiasi misura immediatamente efficace per l’ambiente e, in particolare, per l’Oceano.
Spetta ora agli Stati membri migliorare l’ambizione del testo in sede del trilogo e adottare dei piani d’azione nazionali per la protezione degli ecosistemi terrestri e marini all’altezza dell’urgenza.
A un anno dalle elezioni europee, questo voto rivela l’estrema fragilità della strategia climatica e della situazione democratica del Vecchio Continente. Ne sono la prova l’alto livello di tensione e l’esito incerto della votazione, che verteva sull’adozione di obiettivi di protezione e ripristino degli ecosistemi europei per rafforzarne la resilienza di fronte ai cambiamenti climatici e garantirne il ruolo nella cattura del carbonio.
La “Legge sul Ripristino della Natura”, appena adottata dopo mesi di caotico iter parlamentare, propone di ripristinare il 20% delle terre e dei delle aree marine europei entro il 2030 e tutti gli ecosistemi degradati entro il 2050. Due “emendamenti sugli oceani” di Younous Omarjee, del gruppo di sinistra The Left e sostenuti da eurodeputati di diversi gruppi politici, proponevano la creazione di vere e proprie aree marine protette e l’esclusione delle navi industriali di oltre 25 metri dalle acque costiere. Ma in barba alla necessità pressante di proteggere i nostri mari e la pesca sostenibile, questi emendamenti non sono stati approvati.
L’appello al voto del deputato Raphaël Glucksmann, del gruppo socialista (S&D), non è stata sufficiente a superare i timori dei suoi colleghi di partito, dubbiosi che il testo sarebbe stato respinto nella sua interezza in caso di adozione di questi “emendamenti sugli oceani”. Fino a pochi minuti prima del voto, le previsioni erano che la legge sarebbe stata respinta. Sebbene gli eurodeputati volessero assicurarsi l’esito del voto, le discussioni con i gruppi politici nelle ultime settimane hanno mostrato una reale consapevolezza dell’urgenza delle questioni oceaniche, climatiche e sociali. Ci auguriamo che questa consapevolezza si rifletterà in dei piani d’azione nazionali ambiziosi.
Il primo emendamento che proponeva il rifiuto totale dell’intera legge è stato respinto con 324 voti favorevoli e 312 contrari, consentendo la votazione degli emendamenti presentati dai deputati. Molte disposizioni importanti, come gli emendamenti sugli oceani, sono state comunque respinte. Seguirà un’analisi più dettagliata da parte delle ONG.
Nonostante i ripetuti avvertimenti degli scienziati di adottare una legge all’altezza della crisi climatica e del crollo della biodiversità che ci stanno colpendo in pieno, è stato adottato un testo a minima, ma comunque un testo strappato in extremis dai deputati dell’arco ecologista di sinistra con il sostegno di alcuni deputati di destra.
Un’analisi dettagliata delle votazioni sarà disponibile a breve sul sito web del Parlamento europeo e ci consentirà di capire chi, tra le destre, ha avuto la coscienza ecologista per raccogliere la sfida.
Il Parlamento ha quindi appena adottato una misura risicata in favore dell’ambiente, appena sufficiente. Resta ancora molto da fare per proteggere e riparare gli ecosistemi terrestri e marini gravemente degradati.
La battaglia politica per la natura è appena iniziata.
Comunicato stampa dell’ONG Bloom sul voto sulla Legge per il Ripristino della Natura e sul ruolo giocato dagli eurodeputati del gruppo RENEW, con un focus sui deputati di Italia Viva – Azione
Ripristino della Natura, la legge non contiene misure sufficienti per oceani e pescatori