Prende il via la campagna europea di pesca 2018 per il tonno rosso nel Mediterraneo, ma le speranze per la piccola pesca artigianale, cui poteva essere offerta un’opportunità con la quota di cattura UNCL (il cosiddetto contingente indiviso), sono naufragate nel giro di pochi attimi.
Per il nostro Paese, prenderanno il mare solo le ex 12 tonniere a circuizione, un numero consolidato ma molto inferiore alle 62 del 2008 e maggiore di tre oggi nel 2018 e i Palangari.
Ancora riecheggiano le proteste delle marinerie siciliane che gridano allo scandalo che, ecco qua, è tutto finito, tutto da rigettare in mare e guai a chi si azzarda a sbarcarlo se non hai “il diritto di richiedente asilo Politico”.
Si tratta di una situazione insostenibile che spinge all’esasperazione l’intera categoria, già messa a dura prova da una crisi senza precedenti, da un continuo aumento dei costi di produzione e da tutta una serie di incombenze tecniche-burocratiche che non tengono conto della specificità della piccola pesca artigianale.
E’ per questo comparto e questi nostri piccoli pescatori artigianali che sentiamo vivo ed intenso quanto accadeva nella scena conclusiva del 2° atto di “Filumena Marturano” quando il fantastico avvocato Nocella spiegava a Donna Filomena che “il diritto è il diritto e Lei doveva morire” per averne gli effetti.
Noi come sempre speriamo che i valori dei nostri pescatori, la dignità ed il sentimento verso il loro lavoro non debbano essere riscattati cosi come raccontava l’avvocato Nocella.
Così in una nota Gennaro Scognamiglio, presidente di UNCI Agroalimentare