Anche le istituzioni Ue di Bruxelles seguono il ritmo del Paese che le ospita, dove tutto procede più lentamente nella settimana del congedo autunnale scolastico. Così, anche nella bolla europea si prospetta una settimana corta, a bassa intensità lavorativa e con appuntamenti diradati.
Al Parlamento europeo c’è la settimana verde, cioè dedicata alle attività esterne come missioni all’estero o eventi nella circoscrizione elettorale d’appartenenza. Poco impegnata sul fronte pesca anche la Commissione attuale, ormai agli sgoccioli. A inizio settimana, Stati membri ed esecutivo Ue dovrebbero accordare l’estensione per la Brexit al Regno Unito, molto probabilmente spostando la deadline a gennaio 2020.
Mercoledì 30 ottobre, nella riunione del Coreper tra gli ambasciatori a Bruxelles dei 27 Paesi Ue saranno ufficializzate le quote per il Mar Baltico decise due settimane fa. Si riunirà invece il 30-31 ottobre il gruppo di lavoro sulla politica interna ed esterna di pesca, che si metterà al lavoro sugli allegati dei limiti alle catture per l’Atlantico e il Mare del Nord, dopo che la Commissione europea ha presentato la sua proposta di quote la scorsa settimana.
L’unico evento di rilievo della settimana avrà luogo in un’istituzione minore, il Comitato economico e sociale (Cese). Durante la plenaria del Cnel europeo, che si terrà nelle giornate di mercoledì e giovedì, sarà discusso e votato il rapporto del consigliere Petri Suuronen sulla blue economy. L’attuale presidenza di turno finlandese aveva infatti chiesto lo scorso febbraio al Cese di preparare un’opinione sul tema. Nel rapporto, si riconosce l’impatto di pesca, acqua e algocoltura per l’incremento della produzione di cibo sostenibile in Europa. La richiesta del Cese, se votata dalla plenaria, sarà quella di rendere la blue economy una politica di bandiera dell’Ue, con il lancio di alcune azioni pilota nella preservazione delle aree marine e nell’acquacoltura.
Al momento, la DG MARE della Commissione europea e l’agenzia esecutiva per le Pmi Easme stanno preparando la prossima call per la blue economy per progetti innovativi, dal momento che il 4,5% del Fondo europeo per gli affari marittime e la pesca (FEAMP) è dedicato all’innovazione.
Sempre per quanto riguarda la ricerca, il 30 e 31 ottobre si terrà a Bruxelles anche il Water Knowledge Europe a Bruxelles, un evento appositamente pensato per fare networking e costruire partnership strategiche in vista delle prossime call relative ai bandi Horizon 2020. Tra le call già aperte, c’è sia la ‘Fisheries in full ecosystem context’ per colmare il gap di conoscenza alla creazione di un approccio ecosistemico alla pesca, sia quella sulle micro e nano-plastiche.
La settimana appena trascorsa
Mercoledì scorso il Commissario alla pesca Karmenu Vella ha firmato in Norvegia FISH4ACP, una partnership strategica con gli Stati africani, caraibici e del Pacifico (ACP) e la FAO, che durerà cinque anni e avrà un valore di 40 milioni di euro. Obiettivo, promuovere lo sviluppo sostenibile della pesca e dell’acquacoltura.
La Commissione ha diffuso giovedì le quote per le catture nell’Atlantico e nel mare del Nord, che saranno discusse il 17 e 18 dicembre al Consiglio Ue Agripesca.
Sempre giovedì scorso l’agenzia Ue per il monitoraggio delle barche europee e delle risorse ittiche, l’EFCA con sede a Vigo, ha adottato il documento programmatico per il 2020-2024 e approvato un budget per il 2020 di 17,6 milioni di euro.
Durante la plenaria della scorsa settimana, le Ong Birdlife, Bloom, ClientEarth, Seas at Risk e WWF hanno criticato la posizione del gruppo socialisti al Parlamento europeo assunta nella discussione sul prossimo Feamp, che sarebbe contraria agli obiettivi di sviluppo sostenibile in quanto favorevole alla reintroduzione di sussidi dannosi.
Gerardo Fortuna