Per quanto riguarda lo sgombro, i tre Stati costieri parti dell’accordo di condivisione (UE, Norvegia e Isole Faroe) hanno concordato di fissare il TAC per il 2020 a 922.064 tonnellate. Questo TAC è in linea con il parere scientifico ricevuto dal Consiglio internazionale per l’esplorazione del mare (CIEM). Corrisponde all’approccio del rendimento massimo sostenibile (MSY), ovvero la massima cattura che può essere prelevata dallo stock mantenendo le sue dimensioni. Il TAC fissato per il 2020 rappresenta un aumento del 41% rispetto al TAC fissato nel 2019. Le tre parti hanno ribadito le loro forti preoccupazioni per l’aumento delle quote unilaterali stabilite in particolare dall’Islanda, ma anche dalla Groenlandia e dalla Federazione russa nel 2019 e il suo impatto sulle scorte. Le parti hanno tuttavia ribadito la propria disponibilità a proseguire in futuro i negoziati per un accordo di condivisione globale con tutti gli Stati costieri e di pesca.
Per quanto riguarda il melù, la Norvegia, le Isole Fær Øer, l’Islanda e l’Unione europea hanno convenuto di fissare il TAC per il 2020 a 1.161.615 tonnellate. Questo TAC è in linea con gli MSY e gli approcci di strategia di gestione a lungo termine e corrisponde a un aumento di circa il 2% rispetto al TAC fissato per il 2019.
Per quanto riguarda l’aringa scandinava dell’Atlantico, la Norvegia, le Isole Fær Øer, l’Islanda, la Federazione russa e l’Unione europea hanno convenuto di fissare il TAC per il 2020 a 525.594 tonnellate. Questo TAC è in linea con la strategia di gestione a lungo termine adottata lo scorso anno, che è più conservativa rispetto all’approccio MSY. Corrisponde a una diminuzione di circa l’11% rispetto al TAC fissato per il 2019.