Donna Lanzetta è fermamente convinta che l’acquacoltura abbia un futuro d’oro se si muove con successo nel blu profondo.
Lanzetta è l’amministratore delegato di Manna Fish Farms, che progetta di diventare la prima società di acquacoltura ad allevare pesce nelle acque federali della costa orientale degli Stati Uniti. Nel 2018, l’azienda prevede di iniziare a produrre persico spigola striato negli impianti d’acquacoltura galleggianti a otto miglia dalla costa di Long Island, New York.
Lanzetta sostiene che il futuro dell’acquacoltura offshore è senza limiti. “Se dovessi descrivere i prossimi 15 anni in una parola, sarebbe un’esplosione”, ha detto Lanzetta che, vede la rapida crescita della popolazione mondiale e la continua innovazione tecnologica come un’opportunità unica per espandere l’acquacoltura offshore.
“Al momento, il 17 percento delle proteine animali consumate derivano dai prodotti ittici su cui il 12 percento della popolazione mondiale fa affidamento per sopravvivere”, ha detto Lanzetta. “Produrre pesce è il modo più efficiente per generare proteine. Ha il più basso rapporto di conversione del mangime; bastano 10 libbre di mangime per produrre un chilo di carne di manzo, mentre solo 1,2 libbre di mangime per fare un chilo di pesce. E produrre cibo nell’oceano significa non usare risorse preziose come acqua ed energia”.
“Il nostro obiettivo è una trasparenza al 100%. Contiamo sulla possibilità per ogni cittadino di monitorare attraverso un computer i nostri allevamenti, quindi di essere certi che non stiamo danneggiando l’ambiente in alcun modo. Vogliamo essere un modello per altre aziende d’acquacoltura che seguiranno i nostri passi”.
Lanzetta sostiene che l’acquacoltura in mare aperto negli Stati Uniti possa aiutare l’industria a fare passi da gigante nella sua sostenibilità e raggiungere un futuro in cui la maggior parte dei prodotti ittici consumati negli Stati Uniti venga prodotta a livello nazionale.