“Spazio a tutti, così che gli operatori del comparto della pesca possano continuare a sopravvivere economicamente. Senza mettere paletti e senza danneggiare nessuno”.
È quanto chiedono i responsabili di Agripesca Sicilia aderenti all’UCI, in seguito all’incontro al Mipaaf con il Dg direzione Pesca Riccardo Rigillo nel corso del quale, le marinerie di Abruzzo e Sicilia, hanno discusso e affrontato le varie problematiche del settore per consentirne lo sviluppo e il rilancio.
“La pesca non è un problema ma una risorsa – Spiega il presidente di Agripesca Sicilia Toni Scilla – anche a fronte dei nostri competitor mediterranei che spesso vediamo pescare al largo dei nostri mari mentre noi dobbiamo stare fermi per consentire agli stock di ricostituirsi”.
Resta poi il caos sul decreto tonno, per ripartire tra gli operatori italiani le quote della pesca al tonno rosso stabilite dall’Iccat, l’istituto internazionale per la tutela dei grandi pelagici.
“Non è giusto ripartire le quote, proprio ora che l’Iccat allenta le maglie, sempre tra gli stessi. – Prosegue Scilla – I nostri pescatori vogliono entrare nella partita e chiediamo dunque che siano riviste le quote: attualmente 12 barche detengono il 75% delle quote di pesca a circuizione. E di queste una barca ha tante quote quanto ne detiene tutta la regione Sicilia”