La Blockchain e il packaging per il mondo ittico assumo sempre più un’importanza strategica per la crescita di tale settore economico. Si è recentemente svolta un’interessante iniziativa predisposta nell’ambito della manifestazione digitale organizzata da Innovation Village che ha visto un panel dedicato a “L’innovazione nella filiera della pesca”. Durante i lavori, ai quali ha partecipato Giuseppe Palma, Segretario generale di Assoittica, sono stati presentati i risultai dei due progetti finanziati nell’ambito della programmazione FEAMP della Regione Campania che risultano di notevole interesse per le aziende del comparto ittico. La sessione ha avuto come obiettivo quello di promuovere l’innovazione nella filiera ittica al fine di accrescerne la competitività ed il rendimento economico. In particolare, attraverso la diffusione dei risultati di due progetti, finanziati dal piano PO FEAMP Campania 2014/2020, si intende sensibilizzare gli operatori del settore e le autorità competenti sull’importanza dell’utilizzo di sistemi innovativi di tracciabilità e di packaging alimentari innovativi per la valorizzazione del pescato e per migliorare la sicurezza alimentare e la shelf-life di questa tipologia di prodotti, determinando un potenziamento della loro commercializzazione.
Il progetto si pone l’obiettivo di aumentare la competitività delle piccole e medie imprese del settore della pesca attraverso lo sviluppo di un sistema di gestione della tracciabilità del pescato basato sulla tecnologia “blockchain”. Tale tecnologia è caratterizzata da una infrastruttura informatica presente in tutti gli step della filiera coinvolta nel progetto. Essa permette di creare una struttura di dati condivisa e immutabile, definita come un registro digitale. Il sistema garantisce l’integrità e l’immutabilità dei dati, attraverso l’uso di crittografiche. Contestualmente, ulteriore obiettivo del progetto, vuole fornire indicazioni sullo stato di “salute” di specie ittiche pescate, in alcuni contesti marini della Regione Campania, in termini di variazioni di condizioni ambientali, dalla concentrazione di nutrienti alla presenza di inquinanti, che possano determinare situazioni di stress compromettendo la qualità del prodotto.
Invece, in rapporto al packaging alimentare innovativo importante è ricordare che attraverso l’uso di tecniche microscopiche e cromatografiche ad alta risoluzione, è stata valutata la resa di legame delle
molecole antimicrobiche e la loro distribuzione sui materiali polimerici scelti per le analisi e per verificarne la stabilità in diverse condizioni ambientali.
In conclusione dei lavori Giuseppe Palma di Assoittica ha dichiarato: “Abbiamo partecipato con estremo interesse ai progetti sostenuti dalla Regione Campania e del CNR. Noi rappresentiamo la lavorazione, la commercializzazione, la trasformazione e la diffusione del prodotto ittico e entrambi i progetti che sono stati descritti rappresentano una chiave di volta per certificare un prodotto ittico tracciato e tutelato. Il consumatore della nostra attualità preferisce un prodotto ittico garantito ma dalla semplice manovrabilità, anche a livello domestico, un prodotto facile dal cucinare. Questi progetti sono il futuro della filiera ittica. Dobbiamo immaginare tali progetti da adattare a più specie ittiche e con il coinvolgimento di tante aziende sia della Regione Campania sia di altre regioni. Grazie a tali processi, sull’etichetta abbiamo sia la geolocalizzazione del prodotto, sia il riconoscimento del prodotto attraverso la sua storia e la diffusione. Con tali dinamiche abbiamo unito il mondo della ricerca, dell’impresa e dell’Università promuovendo la tecnologia e l’innovazione alle imprese. Oggi, il consumatore chiede sicurezza e innovazione e con tali progetti possiamo promuovere un prodotto ittico e un processo ittico di qualità“. Riguardo al packaging alimentare, Gianna Palmieri, ricercatrice del CNR e responsabile di un progetto innovativo, finanziato dalla Campania, che ha consentito di sviluppare una piattaforma tecnologica innovativa per la realizzazione di un packaging alimentare ittico intelligente, ha dichiarato: “Attraverso molecole di origine naturale non tossiche abbiamo sviluppato un packaging alimentare funzionalizzato a contrastare patogeni di alimenti e microorganismi alteranti. Il nostro studio è di importanza strategica poiché consentirebbe di realizzare un prodotto campano, tecnologico e innovativo, per l’imballaggio dei prodotti ittici al fine di migliorare la sicurezza alimentare contro la contaminazione di patogeni“. Inoltre, Aniello Anastasio, Ordinario del Igiene e Tecnologia Alimentare della Federico II di Napoli ha dichiarato: “Il contributo del nostro team al progetto al progetto del packaging è consistito nella valutazione della shelf-life di prodotti ittici confezionati con procedure innovative messe a punto dai laboratori del CNR. L’attenzione è stata focalizzata su alcuni pesci classificati come poveri al fine di incentivarne il consumo e i risultati hanno dimostrato una significativa riduzione della carica microbica dei microrganismi alteranti negli hamburger confezionati con il packaging funzionalizzato e anche in termini di indice di degradazione chimica la riduzione è stata significativa“.
La sessione si è chiusa con un confronto tra i partecipanti aperto a rappresentanti dell’Università, della ricerca, delle imprese ittiche e della Regione Campania.