Gli Stati membri dell’Unione europea compiono un passo importante verso il divieto della pesca elettrica, la notizia è stata confermata da diversi responsabili pubblici europei: venerdì 8 febbraio il Consiglio degli Stati membri dell’Unione europea ha compiuto un passo molto importante verso un divieto totale della pesca elettrica in Europa. È stata adottata una nuova posizione ufficiale, molto più ambiziosa della precedente, nonostante l’opposizione dei Paesi Bassi sostenuta dalla Germania. D’ora in poi, il Consiglio propone un divieto totale della pesca elettrica in Europa con effetto dal 1° gennaio 2022. Si tratta di un importante cambiamento di rotta rispetto alla posizione ufficiale del Consiglio sostenuta fino ad oggi, che consisteva nel mantenere la pesca elettrica in Europa autorizzando un 5% di deroghe sulla pesca elettrica nel Mare del Nord.
Ciò implica che i negoziati europei si stanno avvicinando alla loro fine dopo mesi di blocco sin dal voto di maggioranza del Parlamento, il 16 gennaio 2018, a favore di un divieto totale e definitivo della pesca elettrica in Europa.
“Questa svolta ora significa che l’unico punto di blocco sarà la data di entrata in vigore del divieto. Il 1º gennaio 2022 è una data troppo lontana per i pescatori artigianali che non hanno i mezzi finanziari per resistere al disastro economico generato dalla pesca elettrica nel Mare del Nord “, dice Mathieu Colléter, il responsabile di ‘Scienza e Relazioni Istituzionali’ di BLOOM.
La durata di questo periodo di transizione è, infatti, oggetto di dibattiti, specialmente in seno al Parlamento europeo, dove diversi gruppi politici propongono che il divieto abbia effetto a partire del 31 luglio 2019. Spetta ora al relatore del Regolamento sulle Misure Tecniche, l’eurodeputato spagnolo Gabriel Mato PPE, di convocare una riunione per approvare la posizione del Parlamento in vista della riunione del trilogo che accadrà il prossimo mercoledì 13 febbraio 2019 alle ore 15:00. “Non c’è più alcun ostacolo per il negoziato finale del trilogo. Chiediamo al Consiglio e al Parlamento di adottare quanto prima un divieto totale di pesca elettrica in Europa il 31 luglio 2019. I pescatori artigianali sono agli estremi, sicché questa decisione deve tener conto della loro vulnerabilità sociale ed economica causata da una serie di decisioni ingiuste da parte delle istituzioni europee “, ha ricordato Frédéric Le Manach, Direttore Scientifico di BLOOM. “Gli industriali olandesi hanno goduto di uno sbalorditivo sostegno istituzionale che ha permesso loro di contestare il divieto di pescare con la corrente elettrica nel 2006 e di usufruire di decine di licenze illegali. Hanno in seguito introdotto licenze dichiarate impropriamente scientifiche ed hanno beneficiato illegalmente di sovvenzioni pubbliche di milioni di euro. È giunto il momento di ripristinare un po’ di giustizia e di equità in questo caso di frode constatata!”
BLOOM avverte che anche un divieto il 31 luglio 2019 richiederà un sostegno finanziario per i pescatori artigianali che non possono più permettersi di affrontare le perdite causate dalla pesca elettrica.
Inoltre, stiamo ancora aspettando che il Collegio dei Commissari della Commissione europea approvi la richiesta della Direzione Generale degli Affari Marittimi e della Pesca (DG MARE) di avviare una procedura di infrazione contro i Paesi Bassi per le licenze illegali. Dopo 16 mesi di attesa, BLOOM ha finalmente ricevuto la conferma il 1 ° febbraio 2019 sulla natura illegale di oltre l’80% delle licenze di pesca elettrica, ma la procedura di infrazione voluta dalla DG MARE è in attesa della convalida da parte del Collegio dei Commissari. Finora non è stata comunicata nessuna data di decisione da parte del Presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker, al quale BLOOM chiede una comunicazione trasparente.
BLOOM ha inoltre rinnovato la sua richiesta all’Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) di ispezionare il caso di frode in merito alle sovvenzioni illegali. Nessuna risposta è stata ancora fornita.
Mesi di campagna contro l’elettrocuzione della vita marina ci hanno portato a scoprire disfunzioni molto gravi e profonde in seno alle istituzioni europee e legami tossici mantenuti tra le autorità pubbliche e le lobby industriali. “Sono proprio questi modi di fare le cose, nocivi per l’interesse generale e la fiducia dei cittadini europei, che devono cessare” avverte Claire Nouvian, fondatrice di BLOOM.
“Il prossimo trilogo si svolgerà dunque il 13 febbraio a Strasburgo. Questa sarebbe l’opportunità per lo staff politico delle istituzioni europee per dimostrare che si rendono conto delle emergenze sociali, ecologiche e democratiche presenti dietro a questo tema scottante della pesca elettrica”.
Photo: Euronews