Il progetto Climate Change and European Aquatic Resources (CERES) mira ad aiutare il settore della pesca e dell’acquacoltura nelle acque marine ad adattarsi ai cambiamenti climatici. Gli esperti dicono che è necessaria un’azione urgente per tutelare la sicurezza alimentare a lungo termine in un contesto di riscaldamento globale. Il ruolo primario dell’Università sarà quello di valutare non solo i rischi ma anche le opportunità per la pesca e l’acquacoltura, dipendenti dagli spostamenti più a nord degli stock ittici e dalle nuove specie che prendono il loro posto.
Il professor Elliott, che guida il team di Hull impegnato nel progetto CERES, ha detto: “Il cambiamento climatico potrebbe compromettere le nostre catture di merluzzo bianco, eglefino e platessa“. “Nel prossimo secolo le specie di acqua fredda si sposteranno più a nord, tuttavia, altre specie prenderanno il loro posto. Un paio di decenni fa, le acciughe erano rare nelle nostre acque ma ora facilmente si catturano nel Mare del Nord”. “C’è il rischio che perderemo alcune specie, ma CERES sta guardando alla possibilità di catturare e allevare di nuove”. “Il riscaldamento delle acque porta rischi, come l’acidificazione degli oceani e dell’innalzamento del livello del mare, ma il potenziale di crescita delle specie e della produttività marina può aumentare. Nel prossimo secolo potremo catturare e allevare specie a cui non abbiamo ancora pensato. Per questo abbiamo bisogno di fare in modo che la pesca e l’acquacoltura siano in grado di trarre vantaggio da queste circostanze”.
Il professor Elliott sostiene che il cambiamento climatico farà sì che in futuro le persone mangeranno specie diverse da quelle consumate finora. Elliott ha poi aggiunto: “La gente sta già mangiando pesce gatto vietnamita invece di merluzzo e pesce specchio dell’Atlantico“.
Il progetto CERES è coordinato dall’Università di Amburgo, con un finanziamento di più di 4 milioni £ provenienti dal Programma di ricerca Orizzonte 2020 della Commissione europea. Utilizzando la più recente scienza, CERES prevede la distribuzione e la produzione d’importanti specie di pesci e crostacei in diverse regioni europee. Una delle principali priorità del progetto sarà quella di identificare le nuove opportunità per l’acquacoltura e la pesca del prossimo secolo, il cosiddetto programma di crescita blu, tra cui nuove specie e metodi di produzione.
Il progetto CERES coinvolgerà 125 scienziati di 26 Paesi europei e 15 di Stati Uniti e Canada. Tra le numerose figure professionali il progetto ha anche il contributo di oceanografi, idrologi, ecologisti, economisti, pescatori e allevatori di pesce e crostacei.
Il professor Mirone Peck, dell’Università di Amburgo, coordinatore del progetto CERES, ha detto: “L’UE richiede una pesca e un’acquacoltura che siano ecologicamente sostenibili, economicamente e socialmente accettabili, in grado di garantire la sicurezza alimentare europea a lungo termine. Il cambiamento climatico influenzerà il modo in cui realizzeremo queste ambizioni e quindi urge una maggiore comprensione per garantire che le misure di gestione continuino ad essere appropriate e realizzabili.”