CISOA Pesca: luci e ombre di una estenuante attesa – Finalmente! Ci sono voluti solo vent’anni affichè il Comparto Ittico Italia ottenesse una misura di welfare adeguata: la tanto sperata CISOA PESCA mutuata dalla Cassa integrazione salariale per il settore agricolo.
L’iter è stato lungo, travagliato e burocraticamente noioso: dopo una lunga quanto inspiegabile attesa, l’ultima Legge di Bilancio ha previsto, a partire da gennaio 2022, l’accesso a questo sistema di sostegno al salario anche per i circa trentamila lavoratori del settore pesca e acquacoltura.
La Politica Italiana di fine mandato, alla vigilia del canonico inizio delle ferie estive, ha deciso di rendere noti i contenuti del decreto attuativo che finalmente estenderà la CISOA a tutte le sospensioni delle attività lavorative nell’ambito del Comparto Ittico, non imputabili alla volontà del datore di lavoro (Armatore singolo o Associato); in realtà non tutte, visto che la previsione normativa esclude la copertura dell’inattività riconducibile ai fermi biologici imposti dalla vigente normativa unionale.
Gli addetti al settore si dichiarano soddisfatti di questo passo che, chiaramente, è solo il punto di partenza di un percorso che si spera trovi efficace compimento con la tempestiva pubblicazione del decreto operativo che renderà applicabili le misure di sostegno previste dal sistema della CISOA. Se infatti i Ministri e i Sottosegretari di competenza si sono mossi a fine corsa, la speranza è che non si tratti di azioni finalizzate al buon andamento della campagna elettorale, ma di precisa e apprezzabile volontà di riconoscere la giusta dignità alle imprese e ai lavoratori inspiegabilmente privati, fin qui, di una importante opportunità di sostegno al reddito.
Ora non possiamo aspettare altro tempo per Il decreto attuativo che va pubblicato subito in modo da assicurare quella tutela occupazionale e quella continuità reddituale che oggi più di ieri si rendono necessari dato il particolare momento storico. La profonda e generalizzata crisi energetica che attanaglia tutti i settori produttivi si è andata ad aggiungere ai danni generati dal Covid: danni che per la pesca e l’acquacoltura italiane sembrano destinati a divenire addirittura strutturali.
“La pesca italiana rappresenta una risorsa preziosa per il nostro Paese, un tratto distintivo del Made in Italy che deve essere tutelato ed esaltato dal prossimo Governo italiano che, tra le altre priorità, ci auguriamo collochi il settore al centro della propria azione politica, sia a livello nazionale che europeo. L’estensione della CISOA ai lavoratori della pesca non ci sembra un atto di grande politica innovativa, in fondo spesso ci sono delle soluzioni a portata di mano che probabilmente si decide a priori di evitare ( si veda la CIG Meteo ad esempio) o fondi di solidarietà che forniscono strumenti di sostegno al reddito in caso di sospensione e cessazione dell’attività lavorativa che potrebbero essere potenziati e meglio utilizzati e per cui le imprese versano un contributo (si veda ad esempio il FIS – Fondo di Integrazione Salariale). È necessario che vengano stabilite al più presto le modalità attuative per rendere operativa la CISOA anche per i lavoratori del mare; come Associazione ci stiamo già adoperando affinché la copertura della CISOA possa riguardare anche le sospensioni delle attività generate dai fermi continuativi e non continuativi in quanto anche questi non dipendenti dalla volontà del lavoratore”.
Così Gennaro Scognamiglio, presidente nazionale UNCI Agroalimentare.
CISOA Pesca: luci e ombre di una estenuante attesa