Pesca e acquacoltura in primo piano stamane nello stand Veneto all’Expo di Milano.
“Due settori che hanno una grandissima valenza nelle nostre aree costiere – ha detto l’assessore regionale al territorio, Cristiano Corazzari, intervenendo all’incontro di presentazione di queste attività nel Veneto – e non solo dal punto di vista economico, ma anche sociale, culturale e ambientale”.
“Quando parliamo dei prodotti ittici nostrani parliamo di eccellenze – ha sottolineato Corazzari – e la loro varietà e genuinità hanno reso la filiera veneta una delle più importanti in ambito nazionale. I dati resi noti dall’Osservatorio di Veneto Agricoltura descrivono una situazione di luci e ombre: si riduce la flotta ma crescono le imprese, in particolare quelle dell’acquacoltura che superano quelle della pesca, la produzione tiene ma gli incassi diminuiscono. Insomma, i problemi non mancano, e nelle province di Venezia e Rovigo le difficoltà delle marinerie si fanno sentire. E’ necessario dare risposte alla pesca professionale, agendo sulle normative e sugli strumenti finanziari disponibili”.
“E’ nelle aree tutelate, come il Parco regionale del Delta del Po, che il forte legame tra l’uomo e l’ambiente trova la sua esaltazione attraverso lo svolgimento delle attività di pesca e soprattutto di acquacoltura – ha detto l’assessore –. Qui, grazie alla costante opera dell’uomo, oggi esiste una realtà che permette a oltre 2 mila addetti di lavorare e fare economia. Ma è anche un esempio di come le attività umane possano convivere in un ambiente delicato come quello del Delta del Po”.
“Le criticità manifestatesi in questi anni – ha concluso Corazzari – non devono scoraggiare ma, anzi, rappresentare il punto di partenza per la creazione di nuovi scenari di sviluppo sostenibile all’interno del bacino adriatico, utilizzando al meglio le risorse che l’Unione europea destina a questo settore, come la nostra Regione ha sempre fatto”.