Entro il 2050 l’umanità avrà bisogno di produrre due volte la quantità di cibo prodotta oggi per poter nutrire le 9,7 miliardi di abitanti che si prevede popoleranno il pianeta. Ma come possiamo raggiungere una produzione così alta in un modo friendly per il pianeta e in grado di proteggere i luoghi che amiamo? Certo non esiste un’unica soluzione, ma una parte della risposta si trova nell’acquacoltura: gli allevamenti di pesce saranno in grado di soddisfare la crescente domanda di proteine.
Tre ragioni per le quali l’acquacoltura può aiutare a nutrirsi senza distruggere il pianeta:
1. Il pesce è una grande fonte di proteine sane, ma per essere in grado di mantenere la pesca nel futuro non possiamo aumentare la quantità di catture di pesci selvatici. Con la crescita della domanda di prodotti ittici la previsione è quella di superare la capacità sostenibile dell’oceano prima del 2025.
2. L’acquacoltura è una forma rapida d’allevamento e, quando responsabilmente praticata, ha un alto potenziale per non minare il futuro.
3. Ci sono diversi prodotti provenienti dall’acquacoltura: gamberi, ostriche e anche alghe (grande fonte di proteine).
Tra i suggerimenti per mangiare responsabilmente pesce proveniente dal’acquacoltura, quello di cercare prodotti con la certificazione ASC (Aquaculture Stewardship Council), secondo il WWF il più alto standard globale per il pesce d’allevamento responsabile.