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Home Acquacoltura

Di Crescenzo. Come non scialacquare l’oro blu per mangiare? L’Acquaponica è la risposta

Mariella Ballatore by Mariella Ballatore
25 Luglio 2017
in Acquacoltura
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L’acqua è alla base della produzione alimentare e quindi la sua presenza è una condizione obbligatoria per la nostra sopravvivenza. Se la siccità e l’inquinamento delle falde acquifere stanno contribuendo alla decimazione dei raccolti nel nostro Paese, l’unica soluzione per sopravvivere è sfruttare le innovazioni in questo campo per reagire. L’Acquaponica rappresenta una risposta concreta alla portata di tutti per far fronte a queste calamità naturali. Essendo un sistema a ricircolo idrico, che si basa sul mantenimento di certi equilibri fra pesci o gamberi e vegetali e di parametri chimico-fisici naturali,  coltivando e allevando in Acquaponica si arriva a risparmiare il 90% d’acqua. L’acqua infatti che viene usata per nutrire le piante e per allevare i pesci è sempre la stessa, in un ciclo continuo. Questo metodo potrà rivelarsi un’ancora di salvezza in quelle zone in cui la qualità chimico-fisica dell’acqua è contaminata da inquinanti industriali o scarichi tossici vari. Laddove, insomma non ci sono le condizioni in termini biosicurezza ambientale per svolgervi attività di  agricoltura, acquacoltura e pesca.

A questo proposito, sono fondamentali le attività di monitoraggio e  controllo quotidiano dei parametri chimici dell’acqua che verrà  introdotta nell’impianto acquaponico. Gli operatori che si dimostreranno ligi nell’esecuzione di questo compito, di certo verranno premiati con floridi raccolti biologici e con una sensibile riduzione del tasso di mortalità dei pesci o gamberi allevati. Questo principio di precauzione costituisce la base per garantire la  riuscita di un prodotto agroalimentare ed ittico sano.

Nel mio progetto di Acquaponica rooftop i parametri che vengono controllati con maggiore frequenza riguardano la concentrazione di nitriti (velenosi per i pesci e i gamberi) e di nitrati (necessari ad una florida crescita vegetale); oltre che la temperatura. Quest’ultima non deve superare il limite di soglia dei gamberi e dei pesci allevati. La quantità dei nitriti e dei nitrati disciolti nell’acqua può essere misurata con kit colorimetrici molto semplici da usare. I nitriti sono il risultato delle sostanze di scarto prodotte dai pesci e dai gamberi (feci, urina e mangime non assimilato) che contengono principalmente ammoniaca. Quest’ultima è una molecola letale per la vita  acquatica anche in piccole concentrazioni. Mentre un’alta concentrazione di nitrati favorisce la crescita delle piante nel letto di crescita sovrastante la vasca di allevamento.

Queste considerazioni sono essenziali dal momento che ci troviamo faccia a faccia con una svolta epocale.
Fino ad oggi abbiamo potuto contare sui fiumi, i laghi, i pozzi per irrigare le coltivazioni, abbeverare il bestiame, pescare e così via. Tutte queste possibilità però sono in rapido declino a causa della costante siccità.

Se vogliamo che il Made in Italy sopravviva a questa catastrofe ambientale dobbiamo riqualificarci professionalmente. Non possiamo più puntare sui fondi di solidarietà o sugli aiuti della Comunità Europea – i cui Paesi Membri stanno comunque patendo come noi la scarsità di  risorse idriche territoriali. L’Acquaponica è un sistema che già in Inghilterra, in Germania, in America, in Australia, a Gaza…stanno impiegando per riqualificare capannoni in disuso in zone industriali e portare la produzione agroalimentare ed ittica nelle affollate metropoli. Imprese di questo tipo sono perfettamente ascrivibili nel discorso più generale della  circular economy, che vede nelle sostanze di scarto materia prima da rielaborare per un nuovo ciclo.

 

Schema del principio acquaponico

 

Lo stesso approccio metodologico lo ritroviamo nei requisiti per  partecipare ai bandi europei di finanziamento per l’Acquacoltura, la  Pesca e l’Agricoltura. Questi ultimi promuovono progetti che pongano al centro delle loro pratiche produttive o di ricerca, tecnologie che consentano di usare in maniera sostenibile le risorse naturali idriche ed energetiche per non depauperarle ulteriormente. Quindi, nel caso dell’Acquaponica, i sottoprodotti del metabolismo animale diverranno – grazie a popolazioni batteriche insediatesi nel letto di crescita – preziose materie prime per rinnovare il ciclo di produzione.

Ogni anno vengono aperti i bandi pubblici nelle singole Regioni  italiane. I fondi stanziati sono indirizzati allo sviluppo di iniziative  di ricerca o produttive che mirano a garantire nei Paesi Membri della UE la sostenibilità economica, ambientale e sociale nell’ambito della Pesca ed Acquacoltura nonché in Agricoltura.

Per il lettore interessato a conoscere quali siano questi bandi:

– Il Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e per la Pesca FEAMP  2014/2020 rappresenta lo strumento finanziario per i settori della Pesca e dell’Acquacoltura nell’UE.

– Il Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale FEASR 2014/2020 o Programma di Sviluppo Rurale PSR è stato istituito per migliorare la competitività dell’agricoltura, per rendere sostenibile la gestione delle risorse naturali e sviluppare azioni per il miglioramento climatico.

Consiglio sempre di consultare il sito web della Regione di appartenenza per scaricare il bando FEAMP o FEASR aperto oppure per conoscerne la data della prossima apertura. Nel bando sono riportati i requisiti richiesti per l’ammissibilità della domanda di finanziamento. È importante presentare un progetto tecnico coerente con i requisiti e che promuove la sostenibilità ambientale, con un’attenzione particolare al risparmio e ricircolo delle risorse idriche. Il progetto deve essere sempre accompagnato da un business plan contenente un’analisi economica dei costi di avvio e di esercizio ed una previsione dei relativi ricavi, dimostrando in questo modo che il progetto è in grado di essere indipendente finanziariamente dopo i primi anni.

Quindi per concludere, vorrei riprendere quello che io considero essere il più importante messaggio che gli antichi romani ci hanno tramandato con le loro imprese ingegneristiche. L’acqua è l’oro blu di tutti. Non  possiamo farne a meno. Non possiamo vivere senza. Dobbiamo costruire anche noi qualcosa di così concreto e durevole che ci permetta di non sprecarla ulteriormente. Qualcosa di cui ci ringrazieranno le generazioni future, come noi con gli antichi romani che hanno portato l’acqua nelle città.

Dr. Davide dii Crescenzo

AquaGuide

 

Tags: acquaponicaFEAMP
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Co-founder e Direttrice di redazione. Pubblicista dal 2006 racconta il mondo da oltre un trentennio attraverso giornali, televisione e radio. Come conoscitrice del settore pesca e acquacoltura è stata più volte invitata a moderare e relazionare in convegni organizzati tra gli altri dalla Conferenza Episcopale Italiana – Ufficio nazionale dell’Apostolato del Mare, AquaFarm, Blue Sea Land.

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