Solo 10 dei 27 eurodeputati che nella precedente legislatura erano assegnati alla commissione PECH (pesca) del Parlamento europeo hanno riconquistato un seggio dopo le elezioni europee del 23-26 maggio. E dei dieci riconfermati, i quattro britannici (David Coburn, Richard Corbett, Diane Dodds, Nathan Gill) sono di fatto stati eletti “a tempo” in attesa che si realizzi la Brexit, al momento calendarizzata per il 31 ottobre.
I lavori riprenderanno già a luglio, ripartendo proprio dalla ricerca di un nuovo presidente. Non siederà, infatti, a Strasburgo quello uscente, il bretone Alain Cadec, da dieci anni nella commissione. Tredicesimo nella lista del partito repubblicano, il bretone ha pagato lo scarso risultato della destra gollista in Francia.
Volti nuovi anche tra i quattro vicepresidenti di commissione. È caduto sorprendentemente il polacco Jarosław Wałęsa, figlio del più noto Lech, Nobel per la pace ed ex leader del partito Solidarność. Neanche l’altro vicepresidente candidato, il tedesco Werner Kuhn, è tra i 23 deputati eletti dalla CDU comunicati dall’ufficio elettorale tedesco.
Non si sono presentate alle elezioni le altre due vicepresidenti uscenti, la verde svedese Linnéa Engstrom, che ha accettato il ruolo di direttore per Scandinavia e Baltico della no profit internazionale Marine Stewardship Council che gestisce l’omonima certificazione di pesca ecosostenibile, e Renata Briano del PD, che ha deciso di ritornare nella sua Liguria per scelta personale.
Oltre a Briano, nessun altro membro italiano precedentemente alla PECH sarà di nuovo a Strasburgo alla ripresa dei lavori. La commissione pesca perde uno dei suoi protagonisti della precedente legislatura, Marco Affronte, non avendo i Verdi raggiunto la soglia di sbarramento del 4%. Non sono bastate 35.887 preferenze a Barbara Matera per essere riconfermata. La forzista si è piazzata quinta nella circoscrizione Sud che ha assegnato solo due posti al suo partito. Lascia il Parlamento anche Remo Sernagiotto di Fratelli d’Italia.
Riconquista il seggo invece la tarantina del Movimento 5 Stelle Rosa D’Amato che, pur da membro sostituto, è stata molto attiva nella commissione pesca durante la scorsa legislatura. L’eurodeputato riconfermato potrebbe a questo punto chiedere un posto da membro vero e proprio, sfruttando l’esperienza acquisita. Tra i precedenti membri sostituti, passa anche il sindaco dell’isola di Ischia Giuseppe Ferrandino con 83.262 voti, che aveva sostituito Gianni Pittella poco più di un anno fa come primo dei non eletti della lista meridionale del PD. Non ce l’ha fatta invece Nicola Caputo del PD nonostante le sue 73.449 preferenze.
Tre dei dieci riconfermati potrebbero non essere interessati nuovamente ai lavori della PECH: è il caso della lepenista Sylvie Goddyin e dell’olandese Peter Van Dalen, entrambi poco attivi nella precedente legislatura. Il portoghese João Ferreira è invece l’attuale leader della Coalizione Democratica Unitaria (CDU) e potrebbe virare verso altri lidi.
Sicura protagonista sarà la croata Ruza Tomasic, rieletta e pronta a negoziare con i ministri Ue per il trilogo sul piano pluriennale per il pesce azzurro in Adriatico. Speculazioni della stampa croata l’avevano data come potenziale candidata per la presidenza della Repubblica del suo paese. Tomasic ha declinato la candidatura dicendo di avere molto da fare a Bruxelles. “Sto spingendo per assicurare che 10,000 pescatori non perdano il lavoro”, ha detto.
Dovrebbero essere dei giochi anche l’olandese Annie Shreijer-Pierik, molto attiva ai tempi della discussione sulla pesca elettrica, nonché la spagnola Aguilera Garcia che era stata relatrice sul piano pluriennale del Mediterraneo occidentale e tra i deputati più propositivi. Resta invece in attesa di conoscere il proprio destino l’eurodeputato uscente irlandese Liadh Ní Riada, che ha perso il suo seggio per soli 327 preferenze e ha chiesto, ottenendolo, il riconteggio dei voti.
Gerardo Fortuna
Foto: BELOT/EP