Guerra delle capesante nel Canale della Manica che è stato, nella notte tra il 28 e il 29 agosto, lo scenario di una vera e propria guerra tra pescatori francesi e inglesi. Al centro della baruffa i prelibati molluschi di cui la zona di mare è particolarmente ricca.
Le diatribe per la pesca del pregiato mollusco si susseguono da tempo e l’episodio riportato dalle grandi testate internazionali è solo l’ultimo di una lunga serie.
Insulti, fumogeni e persino lanci di pietre e speronamenti hanno dato vita ad una plateale “sgomitata” per farsi spazio nelle acquee contese. Una legge nazionale autorizza i francesi a pescare le capesante solo in determinato periodo per permettere la riproduzione della specie, in quello stesso arco di tempo invece gli inglesi non hanno nessuna restrizione per cui i pescherecci del Regno Unito possono tranquillamente rastrellare i fondali a tutto svantaggio dei francesi.
Orgoglio nazionale
Ed ecco che viene fuori l’orgoglio nazionale e come titola stamattina The Telegraph “The Cod Wars of the 1970s were a national humiliation – Britain must win the Scallop War” (Le guerre del merluzzo degli anni ’70 furono un’umiliazione nazionale: la Gran Bretagna dove vincere la guerra delle capesante). Facendo ovvio riferimento alla guerra del merluzzo, confronti ma non scontri, che coinvolsero Islanda e Regno Unito negli anni settanta per decidere del godimento della zona di pesca nell’oceano Atlantico compresa tra i due paesi, il quotidiano del Regno Unito incita a non mollare oggi sulla questione capesante.