La salute del Fiume Po è al centro di numerosi analisi e azioni di monitoraggio da parte degli esperti e degli studiosi. Tra le tematiche che preoccupano di più vi è quella dell’inquietante diffusione di specie ittiche originarie di altri paesi europei, come il barbo europeo, alle spese di quelle nostrane che di conseguenza scompaiono. Difficile pensare a interventi risolutivi anche perché appaiono sempre nuove specie aliene nel corso dei continui monitoraggi. Tra i pesci autoctoni c’è il pigo, una specie molto difficile da trovare e molto rara che spesso sfugge alle catture a scopo scientifico, ma che certi pescatori riescono a scovare. I pescatori mentre prendono i pighi pescano anche i barbi e spesso questi barbi sono barbi europei o ibridi. Il barbo autoctono è presente oggi come lo era qualche anno fa ma di recente anche nel tratto cittadino sono iniziate le catture di alieni come i barbi europei. Nonostante tutto le specie che da sempre vivono nel Po, come le trote marmorate, i lucci e i cavedani, resistono.
L’aspio invece, per fortuna, al momento vive solo nelle acque lente della pianura alessandrina. Anche questa specie è originaria del Danubio, ed è una vera calamità per l’ambiente acquatico. Bisogna sapere che le acque sotto riva sono adatte ai pesci di piccole dimensioni che si radunano lì nelle prime fasi di vita. La sciagura è che negli ultimi anni gli avannotti di aspio occupano quegli spazi e non c’è posto per le altre specie. C’è sempre meno spazio per gli altri pesci anche al centro della corrente dove gli aspi si spostano una volta arrivati ai due o tre chili, quando iniziano a predare, a differenza degli altri ciprinidi che amano mangiare insetti e piccoli crostacei e molluschi, questi pesci mangiano anche i consimili.
Altri ambienti come le rapide o comunque le acque che scorrono molto veloci sono invase da barbi europei, con il risultato che l’ambiente è saturo e le specie autoctone vengono sfrattate. La fortissima proliferazione del barbo europeo e la presenza del siluro stanno mettendo in grave pericolo la sopravvivenza della specie autoctona poiché il barbo europeo è il diretto competitore alimentare vincente nei confronti della specie italica. Inoltre, fenomeni di ibridazione minacciano la purezza dei ceppi genetici. La recente espansione numerica di varie specie di uccelli ittiofagi, come aironi e cormorani riesce incidere sensibilmente sulla consistenza numerica di molte popolazioni. Considerato un’ottima preda dai pescatori sportivi, per le dimensioni e la combattività, il barbo europeo è stato spesso introdotto illegalmente in aree estranee alla sua distribuzione naturale, determinando il declino o la scomparsa di specie ittiche autoctone.