La situazione delle nostre acque è particolarmente critica nell’Adriatico, dove alici e sardine, oltre al nasello, sono tra le specie più colpite. Quest’ultimo pesce ha un tasso medio di sovra sfruttamento 5,5 volte superiore a quello sostenibile, con picchi che raggiungono anche le 12 volte. È quanto emerge dal nuovo report di Legambiente sulla fauna in Italia che fotografa anche la condizione delle specie marine.
Se il tonno rosso e il pesce spada hanno avuto un recupero delle popolazioni grazie alle misure che regolamentano le catture, è dunque andata peggio al nasello.
La condizione delle acque italiane è critica, anche a causa dell’introduzione delle cosiddette specie aliene, che minacciano la biodiversità degli habitat.
Secondo il progetto Life Delfi sono circa 180 i mammiferi marini che vengono trovati morti ogni anno lungo le spiagge italiane. L’interazione con le attività umane è responsabile di almeno il 30% degli spiaggiamenti. Proprio nel mare Adriatico, tra il 2012 e il 2015, sono stati 24 i tursiopi morti per interazioni con attrezzi da pesca (7 in Italia, 3 in Slovenia e 14 in Croazia). Il cetaceo più raro e a rischio di estinzione del Mediterraneo è, secondo lo studio, il delfino comune. Il crollo del numero delle sardine in mare, infatti, lo starebbe affamando.
Ecco, dunque, una delle cause indirette delle attività dell’uomo in mare.
Tra le tante zone che in Italia destano molta attenzione, sono la laguna Veneta e il nord Adriatico, le coste del Basento e della Sicilia, isole Eolie comprese, ma ci sono situazioni molto simili anche in altri paesi: nei territori dei delta dell’Ebro in Spagna, del Nilo in Egitto o del Rodano in Francia.
L’Ingv (l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) è capofila del progetto Savemedcoasts-2: i ricercatori vogliono non solo studiare gli effetti dell’aumento atteso di livello del mare nel Mediterraneo ma anche preparare materiale didattico e divulgativo sul fenomeno, per aumentare la consapevolezza nella popolazione. All’iniziativa partecipa anche la protezione civile europea.