Il Costa Rica e la tutela internazionale degli Oceani – Durante i lavori del sesto ciclo di consultazioni bilaterali tra Costa Rica ed Unione europea svoltosi ad inizio dicembre e sulla base del Memorandum d’intensa firmato nel 2006, le autorità del Costa Rica hanno richiamato l’attenzione internazionale e della Comunità europea sulla protezione e tutela degli Oceani.
Nel corso dei lavori, il Costa Rica ha confermato la volontà di voler co-sponsorizzare con la Francia i lavori della III Conferenza delle Nazioni Unite sugli Oceani nel 2025, lavorando ad un importantissimo evento da svolgere nel 2024 con i Paesi del Sud America e impegnandosi a richiamare l’attenzione sulla tutela e sulla valorizzazione degli Oceani nel corso della prossima riunione ministeriale sull’Ambiente per l’America Latina e i Caraibi dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE) il prossimo anno a San Josè.
Le consultazioni tra i rappresentanti dell’Unione europea e il Costa Rica sono state co-presiedute dall’Ambasciatore Lydia Peralta, Vice Ministro per gli Affari Bilaterali e la Cooperazione Internazionale del Costa Rica, con la partecipazione del Direttore Esecutivo per l’azione esterna dell’Unione europea, Brian Glynn. Le delegazioni hanno visto anche la nutrita partecipazione di vari ministeri del Costa Rica, di alti rappresentanti della Commissione europea nonché la presenza delle autorità della Banca europea per gli investimenti, a conferma dell’importanza che si vuole rilanciare sul ruolo degli Oceani, sulla blue economy e sulla valorizzazione delle attività marittime.
L’azione internazionale del Costa Rica è incentrata sulla protezione dei fondali marini in aree internazionali con il controllo delle attività minerarie subacquee, richiamando l’attenzione sulla necessità di agire con cautela in merito alla Convenzione delle Nazioni Unite sulla Law of the Sea e applicando il Principio di Precauzione prima di approvare o adottare regolamenti e procedure che autorizzerebbero l’avvio della fase di monitoraggio per lo sfruttamento minerario sottomarino. I suggerimenti del Costa Rica sono stati analizzati anche durante la 27a sessione dell’Autorità dei fondali marini svoltasi in estate a Kingston, in Giamaica.
Nel corso dei lavori, Gina Guillen, Ambasciatrice del Costa Rica in Giamaica e rappresentante permanente presso l’Autorità internazionale dei fondali marini (ISA), ha ricordato che gli Stati aderenti alla Convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare hanno mandato di garantire la concreta ed effettiva protezione dell’ambiente marino, della biodiversità marina e del suo ecosistema e che l’avvio di una eventuale attività mineraria, nel corso del 2023, sui fondali marini potrebbe violare tale mandato.
Il Costa Rica ricorda alla comunità internazionale che meno dell’1% del sottosuolo marino è stato monitorato e studiato e che non vi sono le condizioni scientifiche e le informazioni adeguate a procedere a nuove estrazioni senza valutare gli impatti sull’ecosistema marino e la tutela della biodiversità marina. La posizione del Costa Rica è condivisa dal Cile, dalla Spagna, dalla Nuova Zelanda, dalla Micronesia, dalle Fiji, dal Belgio, dai Paesi Bassi e dalla Francia. Tale attivismo istituzionale risulta essenziale sui Paesi dell’Autorità internazionale dei fondali marini (ISA) che stanno negoziando un testo sovranazionale sul futuro minerario dei fondali marini.
Il Costa Rica e la tutela internazionale degli Oceani