Sono ore di apprensione per un peschereccio siciliano (Nuova Maria Lucia) e i 3 uomini dell’equipaggio che ormai da ieri mattina sono in stato di fermo nel porto di La Goulette. Secondo le autorità locali il peschereccio italiano esercitava attività di prelievo in acque territoriali tunisine.
L’imbarcazione, dopo essere stata intercettata in zona di sconfinamento, è stata scortata nel porto magrebino da una motovedetta della Guardia Costiera tunisina.
”Il peschereccio oggetto di questo sequestro, attivo a Marsala, è associato UNCI Agroalimentare. Nella mattinata di ieri, appresa la notizia, abbiamo immediatamente provveduto ad allertare il Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto a Roma e la Farnesina; le autorità italiane stanno monitorando molto da vicino i fatti che stanno accadendo a La Goulette; sappiamo che sono stati attivati tutti i possibili canali di mediazione con le autorità locali. Al momento la nostra tensione principale è che si giunga quanto prima al dissequestro del peschereccio e al ritorno a casa dei 3 pescatori. Certo è che questo episodio è solo l’ ultimo in ordine di tempo e si inserisce in un difficile contesto che vede i pescherecci siciliani presi di mira dai paesi dell’Africa nord occidentale. Negli ultimi anni si contano numerosi sequestri di pescherecci appartenenti alla marineria siciliana, accusati, nella maggior parte dei casi in maniera infondata, di pescare in acque non di competenza. La probabilità di incorrere in un rischio di questo tipo, è un ulteriore problema che i nostri pescatori siciliani sono chiamati ad affrontare, come se non bastasse la crisi ormai strutturale dell’intero settore e gli irreversibili danni economici subiti a causa della crisi sanitaria di quest’anno. La cosa più urgente ora è ottenere la liberazione del peschereccio e dell’equipaggio; in seconda battuta dovremo sicuramente provvedere ad intavolare, nelle sedi opportune, discussioni nuove e risolutive per far fronte all’annoso problema dei sequestri nelle acque che separano la Sicilia dall’Africa. Speriamo intanto di ricevere presto buone notizie”.
Così Gennaro Scognamiglio, presidente nazionale UNCI Agroalimentare.