È stato avviato un programma per aiutare 3,5 milioni di persone a uscire dalla povertà e ridurre il numero di quelle (2,4 milioni) che soffrono di carenze di micronutrienti essenziali. Il progetto CGIAR, denominato “Programma di ricerca sui sistemi di pesca agroalimentare” (Research Program on Fish Agrifood Systems –FISH), è stato lanciato alla conferenza World Aquaculture 2017 a Città del Capo. Oltre 100 delegati di governi, ONG, organizzazioni internazionali, organizzazioni di ricerca e il settore privato hanno partecipato all’evento, presieduto dal dottor Motseki Hlatshwayo (SADC).
Siphokazi Ndudane, vicedirettore generale del dipartimento agricoltura, foreste e pesca (DAFF) del Sudafrica, ha dichiarato: “Il fatto che il FISH venga lanciato qui a Città del Capo sottolinea l’importanza del programma e della pesca e dell’acquacoltura per l’Africa. La crescita del settore non può essere raggiunta senza un forte investimento sulla ricerca. E con il FISH abbiamo un nuovo programma di ricerca che si concentrerà su ciò che rappresenta un’enorme opportunità per tutta l’Africa”.
Yvonne Pinto (WorldFish), ha sottolineato: “La pesca non può far fronte alla domanda crescente di pesce e così ci si deve rivolgere verso un’acquacoltura sostenibile“.
Hamady Diop, dell’agenzia NEPAD, ha dichiarato: “Lo sviluppo sostenibile dell’acquacoltura offre l’opportunità di contribuire alla sicurezza alimentare, alla creazione di posti di lavoro e alla lotta contro la povertà“.
Il FISH si concentrerà sulle tre sfide interconnesse: lo sviluppo di in’acquacoltura sostenibile, della pesca su piccola scala e l’aumento del contributo di prodotto ittico nell’alimentazione e la salute dei poveri nelle zone geografiche dell’Africa e dell’Asia-Pacifico.