L’elevato valore di mercato del tonno rosso, in combinazione con la stagnazione del rendimento derivante dalle catture di pesci selvatici, sta portando ad un crescente interesse per l’acquacoltura, a sostenerlo è EUMOFA, l’osservatorio europeo del mercato dei prodotti della pesca e dell’acquacoltura.
Il rapporto evidenzia che la maggior parte della produzione di tonno da acquacoltura, di ingrasso, si basa sulla cattura di esemplari selvatici catturati allo scopo di aumentare il contenuto di grassi. “La produzione dell’acquacoltura mondiale di tonno rosso è stimata a circa 36.400 tonnellate. Il tonno rosso del Pacifico è allevato in Giappone e Messico, il tonno rosso dell’Atlantico nei paesi del Mediterraneo, e il tonno rosso del sud in Australia”. Gli Stati membri dell’UE che praticano maggiormente l’acquacoltura del tonno sono Malta, Spagna e Croazia, con una produzione di 5.000, 3.000 e 2.000 tonnellate.
Tra il 2006 al 2014, il volume dell’acquacoltura ha avuto un incremento medio annuo del 2% a Malta, mentre la Spagna ha visto un calo dell’1%. I bassi tassi di crescita erano strettamente legati alle quote. “Il periodo di ingrasso per il tonno rosso nei paesi del Mediterraneo di solito dura da tre a sette mesi e per gli esemplari selvatici catturati in genere varia nel peso da 40 a 400 kg,” riferisce EUMOFA. La principale eccezione è la Croazia, dove il periodo di allevamento può durare fino a due anni. Si può presumere che il motivo sia quello di raggiungere la dimensione massima e quindi sfruttare la quota al meglio. Ci sono tre principali specie di tonno rosso: tonno rosso (Thunnus thynnus), tonno rosso del Pacifico (Thunnus orientalis), e il tonno rosso del sud (Thunnus maccoyii). Insieme rappresentano solo l’1% delle catture di tonno a livello mondiale, ma sono le specie di tonno di maggior valore al mondo.
Anche se i prezzi hanno registrato un andamento al ribasso negli ultimi tre o quattro anni, il tonno rosso è ancora il più apprezzato della specie, ottenendo prezzi premium. Il volume totale di tonno nel 2014 è stato di 7,5 milioni di tonnellate. Tuttavia, la maggior parte di questa cattura è costituita da specie di basso valore, principalmente striato, venduti all’industria conserviera.