La vita di bordo di un marittimo può diventare insidiosa se ha dei problemi medici, dal più banale, che può essere un semplice raffreddore, ad un problema medico più grave, senza considerare eventuali seri infortuni.
A tutela del marittimo per garantire una vita di bordo “sana” alcune realtà di navigazione hanno l’obbligo del medico di bordo, in altre il Comandante ha l’obbligo di un’abilitazione medica, denominata “Mediacal Care”, acquisita dopo un corso ed un esame presso un centro ospedaliero.
Ma per i motopesca come funziona?
Il 18 novembre 2015 in Gazzetta Ufficiale N.269 è stato pubblicato il Decreto 01 OTTOBRE 2015 che obbliga le unità navali del settore pesca e diporto ad istallare a bordo una cassetta di pronto soccorso in conformità al Decreto citato. La cassetta dei medicinali prevista per il settore pesca comprende una lista infinita di medicinali tra cui morfina, pentazocina, paracetamolo e molti altri per le più disparate diagnosi, nulla di strano se la si guarda da esterno, è una classica cassetta dei medicinali prevista a bordo delle navi mercantili le quali navigano a 40 miglia dalla costa come i Motopesca.
Dove sta il gap normativo?
Il Comandante del motopesca non ha nessun obbligo ad avere una formazione medica di base, nemmeno un semplice BSL quindi come può gestire una cassetta di medicinali di tali dimensioni?
Come può sapere quando e come somministrare certi tipi di farmaci?
Come può essere in grado di utilizzare un laccio emostatico, 4 presenti in cassetta, in caso di amputazione o lacerazioni gravi?
Negli anni si sta lavorando moltissimo per la tutela e la salvaguardia della risorsa ittica, ma si è pensato poco alla tutela del pescatore. Fornire un farmaco errato può seriamente minare la sicurezza del marittimo ed il futuro del Comandante.
Standardizzare la formazione dei marittimi sarebbe già un primo passo, in modo tale da essere assoggettati tutti alle stesse normative.