La valorizzazione dei ricci di mare a Procida tra innovazione e tutela della biodiversità marina – Dal 1 al 4 aprile 2022 si è svolta un’importante iniziativa organizzata del Rotary Club Roma Cassia, in interclub con il Rotary Club Roma Est e con la partecipazione di soci del Rotary Club Roma e del Rotary Club Pescara, che hanno visitato l’isola di Procida, Capitale della cultura del 2022, calorosamente accolti dai soci del Rotary Club Isola di Procida di recente costituzione. L’occasione ha consentito di incontrare una impresa innovativa del mondo ittico che sta sviluppando nuove progettualità per la tutela della biodiversità marina del Mediterraneo, puntando sul monitoraggio e sulla valorizzazione dei prodotti ittici.
Franz Martinelli, presidente del Rotary Club Roma Cassia e di Gi.&Me Association ha visitato, assieme agli amici rotariani e accompagnati da Michele Trapanese, l’azienda ittica “Echinoidea” che ha realizzato un impianto offshore di allevamento di ricci.
L’idea di realizzare un impianto di allevamento di ricci sull’isola di Procida nasce nel 2013, in considerazione della scarsità di tale specie sui fondali di Procida e la contemporanea richiesta commerciale e ristorativa di tale prodotto ittico.
Grazie ad un finanziamento della Regione Campania, attraverso il Feamp e successivamente a tale primaria analisi, furono avviate le prime ricerche con la Stazione Zoologica Anton Dhorn di Napoli per sviluppare la fase preliminare e di monitoraggio finalizzata alla creazione di un impianto di allevamento di ricci di mare.
La ricerca genera un risultato positivo e la localizzazione dell’impianto a Procida fu determinato dall’impatto positivo con l’ecosistema dell’isola che presenta fondali adatti all’allevamento dei ricci di mare che nei decenni passati proliferavano lungo le coste di Procida. La specie degli echinodermi è attualmente depredata dalla pesca selvaggia e viene registrata una richiesta di mercato importante, sia a livello locale che nazionale. Nel corso dell’anno 2021 è iniziata la fase di sperimentazione relativa alla riproduzione, in un ambiente di laboratorio protetto, consegnando ai ricercatori un ottimo riscontro con una buona crescita delle specie allevate alla fase larvale.
“Secondo le ricerche di mercato che abbiamo condotto inerenti allo sfruttamento delle risorse ittiche e del consumo di riccio di mare, la richiesta di tale prodotto risulta smisurata in rapporto all’attuale domanda di mercato e negli ultimi vent’anni l’isola ha vissuto il fenomeno di over fishing delle popolazioni naturali. Con tale esperimento e con l’avvio del nostro laboratorio vogliamo sostenere il mercato ittico locale e nazionale e contemporaneamente sviluppare un progetto di ripopolamento delle coste dell’isola di Procida. Se la ricerca produrrà risultati importanti e soddisfacenti, con la crescita continua dei ricci di mare, utilizzeremo una parte dei ricci per ripopolare le coste dell’isola di Procida, facendo tornare nuovamente tale specie ittica nel nostro mare e lungo le nostre coste”, ha ribadito Antonio Veneziano, rappresentante di Federpesca a Procida.
Attualmente, il mercato al mondo più importante per il consumo di ricci di mare è quello giapponese che importa circa 5.000 tonnellate di gonadi di riccio, equivalente a circa 40/50.000 ricci di mare, con un consumo annuale stimato intorno alle 60.000 tonnellate.
Un altro mercato importante è quello francese con circa 1.000 tonnellate all’anno di ricci di mare, ma il consumo di tale prodotto è ovunque in aumento. L’ingegnere Franz Martinelli, presidente di Gi.&Me Association, intende portare avanti un progetto di allevamento similare anche nei Paesi del Nord Africa, a partire dalla Tunisia, incrementando nel Mediterraneo la cooperazione scientifica e i rapporti finanziari. D’altronde, il riccio di mare è estremamente importante per la vita del Mediterraneo perché ha un compito da intermediario nella catena alimentare marina, riducendo gli scarti della vita marina in piccoli frammenti. Il riccio intercetta e si nutre di piccoli molluschi e degli organismi animali e vegetali morti o che si perdono tra le alghe, ripulendo i fondali marini.
La valorizzazione dei ricci di mare a Procida tra innovazione e tutela della biodiversità marina