Moria di vongole, cozze, orate, anguille, cefali e saraghi causata dall’innalzamento della temperatura dell’acqua. Il caldo africano degli ultimi giorni si è abbattuto sulla pesca provocando una vera e propria strage di pesci, mettendo a repentaglio il settore ittico lungo tutta la costa italiana. A lanciare l’allarme è la Coldiretti “L’afa eccezionale che ha determinato un innalzamento delle temperature dei mari fino a valori che nelle acque vicino alla costa hanno raggiunto i 35 gradi ha portato alla fermentazione delle alghe che priva l’acqua di ossigeno causa la moria di pesci e molluschi, con perdite fino al 40 per cento del prodotto presente negli impianti. Un problema che si avverte in particolare nelle aree lagunari, dall’Emilia Romagna al Veneto e del Friuli Venezia Giulia fino alla Toscana, dove si sviluppano le attività di pesca e acquacoltura” – spiega Coldiretti Impresapesca – “e che sta mettendo a rischio la sopravvivenza di centinaia di imprese con migliaia di addetti, tanto che è stato chiesto lo stato di calamità”.
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