Dopo più di un decennio di pesca eccessiva, il nuovo elenco nazionale delle imbarcazioni autorizzatelenco nazionale delle imbarcazioni autorizzate rivela che il numero di natanti destinati alla pesca del pesce spada è inferiore di quasi il 90% rispetto a quanto dichiarato nel 2015.
Oceana invita l’Italia a guidare la ripresa del pesce spada del Mediterraneo.
Oceana accoglie con favore l’istituzione di un registro ufficiale dei pescherecci italiani autorizzati alla cattura di pesce spada del Mediterraneo sulla base di catture effettive, ma avverte che l’impegno necessario deve essere maggiore per garantire il recupero di questi stock a lungo sovrasfruttati. Nel 2015, l’Italia ha registrato una flotta di oltre 8.400 navi che pescano pesce spada del Mediterraneo, che secondo l’ICCAT rappresenta oltre il 40% di tutte le flotte internazionali presenti nel Mar Atlantico e Mediterraneo, tuttavia il nuovo registro ha evidenziato come questo numero sia fortemente impreciso.
“Siamo felici che l’Italia, una delle nazioni maggiormente dedite alla pesca di pesce spada Mediterraneo, abbia finalmente stilato un elenco delle navi autorizzate alla cattura, anche se la lista dei 849 natanti conferma che la flotta è stata “gonfiata” di quasi 10 volte nel 2015,” spiega Lasse Gustavsson, direttore esecutivo di Oceana in Europa.
“Il vero problema è l’eccessivo sfruttamento sistematico di pesce spada. L’Italia può assumere un ruolo guida nello sviluppo di un piano di recupero con limiti di cattura sulla base di dati attendibili che possono ricostituire la buona salute dello stock e rendere possibile una pesca sostenibile. La pesca sostenibile porta più pesce sulle nostre tavole e più posti di lavoro nel settore della pesca, la pesca eccessiva è un male per tutti “.
Il pesce spada del Mediterraneo è diminuito di circa due terzi dai primi anni ’80 e nel 2013 si è assistito al più basso pescato totale annuo mai registrato. Nonostante la situazione preoccupante, la pesca illegale è ancora molto diffusa e le ultime misure di gestione emanate dalla Commissione internazionale per la conservazione dei tonni di dell’Atlantico (ICCAT) sono in gran parte confuse ed inefficaci.
Oceana esorta le istituzioni dell’UE e gli Stati membri a fermare la pesca eccessiva di pesce spada del Mediterraneo tramite l’adozione di un piano che consenta il recupero e che regoli la pesca in modo trasparente ed efficace. Il piano deve definire totali ammissibili di cattura, regolare la possibilità di pesca in relazione alla capacità della flotta, sorvegliare ed imporre dimensioni del pesce più grandi grandi per evitare catture di novellame.
PH Copyright Pierre Jaquet