La Commissione europea continua la sua lotta contro la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (INN) in tutto il mondo, ammonendo il Vietnam con un “cartellino giallo” sul rischio di essere identificato come paese non cooperativo.
La decisione della commissione sottolinea che il Vietnam non sta facendo abbastanza per combattere la pesca illegale e ne individua le carenze, come la mancanza di un efficace sistema di sanzionamento per dissuadere le attività di pesca INN e la mancanza di azioni per affrontare le attività di pesca illegali condotte da navi vietnamite nelle acque dei paesi limitrofi, tra cui i piccoli Stati insulari in via di sviluppo. Inoltre, il Vietnam ha uno scadente sistema di controllo per gli sbarchi di pesce trattati localmente prima di essere esportati sui mercati internazionali, tra cui l’UE.
Il commissario Karmenu Vella, ha dichiarato: “Con questa azione oggi dimostriamo il nostro fermo impegno a combattere la pesca illegale a livello mondiale. Non possiamo ignorare l’impatto che le attività illegali condotte dalle navi vietnamite stanno avendo sugli ecosistemi marini del Pacifico. Invitiamo le autorità vietnamite a intensificare la loro lotta per poter invertire questa decisione in fretta. Offriamo loro il nostro supporto tecnico”.
In questa fase la decisione non comporta alcuna misura che incida sul commercio. La “carta gialla” è considerata un avvertimento e offre la possibilità al Vietnam di adottare misure per rettificare la situazione entro un lasso di tempo ragionevole. A tal fine la Commissione ha proposto un piano d’azione a sostegno del paese per affrontare le carenze individuate.
La decisione della Commissione è frutto di un’analisi approfondita e prende in considerazione il livello di sviluppo del paese. Segue un lungo periodo di discussioni informali con le autorità vietnamite dal 2012.
Le autorità vietnamite sono ora invitate ad avviare una procedura formale di dialogo per risolvere i problemi identificati e attuare il piano d’azione.