Federcoopesca-Confcooperative chiede al governatore del Veneto, Luca Zaia, la convocazione di un tavolo di crisi dove affrontare alla radice il problema del porto di Pila (Rovigo), reso ancora una volta praticamente inagibile dopo l’ultima ondata di maltempo.
“Apprezziamo le risorse stanziate per l’escavo urgente della bocca di Barbamarco, ma questo non basta. L’emergenza è sempre dietro l’angolo e con essa convive, ormai, ogni singolo equipaggio. Occorre pianificare azioni che possano garantire agli operatori di Pila di svolgere in futuro, in modo continuativo ed in sicurezza, il loro lavoro. Tra gli interventi su cui puntare ci sono quelli, ad esempio, realizzati per la bocca a nord, che hanno rappresentato buone soluzioni infrastrutturali capaci di creare condizioni di maggiore stabilità”.
Così Federcoopesca-Confcooperative nella lettera inviata al governatore Zaia e al prefetto di Rovigo, per evidenziare le difficoltà della marineria veneta. Alla messa in sicurezza del porto di Pila, sottolinea Federcoopesca, è legato l’indotto economico locale: oltre 60 pescherecci che producono un importante fatturato grazie al quale vive l’intera comunità di oltre 350 persone. A Pila ci sono produzioni di grande qualità, a cominciare da quella del pesce azzurro, in grado di conquistare anche i mercati europei.