Si chiude dopo quasi cinque ore di trattativa il file che doveva occuparsi di trasporre le direttive ICCAT in materia di Pesce Spada in legislazione europea.
“È stato un file più complesso del previsto, perché gli interessi intorno al Pesce Spada sono grandi, e per l’Italia è una risorsa importante” – dice Marco Affronte, che era Rapporteur del dossier e ha rappresentato ieri il Parlamento Europeo nel Trilogo con Consiglio dell’Unione Europea e Commissione Europea.
“Il Pesce Spada è una delle tante specie in difficoltà, e ha un grande valore economico. L’ICCAT ha stabilito delle quote di cattura, e noi ora abbiamo tradotto in legge questa indicazione. Siamo contenti di poter dire di essere riusciti a mantenere un testo nel quale si apre alla assegnazione di quote anche i piccoli pescatori”.
“Ora” – specifica Affronte – “la ripartizione all’interno del singolo Stato Membro sarà compito del Ministero. È a Roma quindi che il mondo della piccola pesca deve guardare per avere ripartizioni corrette: da Bruxelles è arrivato un messaggio di equità. Inoltre siamo riusciti a fare inserire un emendamento che ci garantisca che, quando lo stock si sarà ripreso, le nuove quote possano andare ai piccoli pescatori”.
“Non vogliamo che si ripetano gli sbagli fatti con il Tonno Rosso. Siamo anche contenti” – conclude l’Eurodeputato dei Verdi Europei – “di aver imposto gli osservatori a bordo del 10% dei vascelli superiori a 15 metri. Una misura essenziale per garantire un adeguato controllo. Peccato invece non essere riusciti a far inserire gli ami circolari: questo strumento ha dato buoni risultati sulle tartarughe nell’evitare che vengano catturate accidentalmente, ma non altrettanto con gli squali, motivo per cui abbiamo preferito attendere pareri scientifici concordanti sulla loro efficacia.”