Ricerca evidenzia eccessivo ottimismo sul potenziale dell’acquacoltura – La tanto declamata crescita della futura produzione da acquacoltura rischia di fare abbassare la guardia sul rischio di depauperamento dei nostri mari. Leggo così i risultati di un nuovo studio realizzato da un team internazionale di ricercatori e pubblicato su Frontiers in Marine Science.
Lo studio analizza l’ottimistica e veloce crescita della produzione dell’acquacoltura più volte sottolineata dalla FAO e il rischio che l’aspettativa che sarebbe in grado di soddisfare da sola la domanda globale di pesce, potrebbe allontanarci dall’impegno di mantenere sani gli stock ittici selvatici.
L’indagine condotta dai ricercatori fornisce dei risultati che chiaramente lasciano intendere che il tasso di crescita dell’acquacoltura ha già raggiunto il suo picco e anzi sta iniziando a diminuire.
Le proiezioni sulla crescita dell’acquacoltura globale sono gonfiate
Dallo studio, considerati scenari e condizioni diverse, emerge quindi che le proiezioni sulla crescita dell’acquacoltura globale sono probabilmente gonfiate e che invece bisognerebbe puntare di più sul tutelare e ricostruire gli stock ittici selvatici. Come evidenziano gli studiosi, se l’Europa dovesse ricostruire e gestire correttamente la sua pesca, le catture nelle acque europee potrebbero aumentare di circa 5 milioni di tonnellate, più dell’attuale produzione annua dell’acquacoltura europea e, con una corretta gestione della pesca le catture globali potrebbero far segnare un aumento annuo superiore a 16 milioni di tonnellate.
Troppo ottimismo in acquacoltura?
Irrealistica quindi, secondo i ricercatori, l’idea che l’acquacoltura da sola potrebbe fornire la maggior parte del pesce di cui il mondo ha bisogno.
Alla luce dei risultati della ricerca “Aquaculture over-optimism? – Troppo ottimismo in acquacoltura?” i ricercatori suggeriscono dunque di modificare molte delle nostre attuali proiezioni in modo da poter mettere l’acquacoltura su un percorso migliore per contribuire a soddisfare in modo sostenibile ed equo la domanda globale di pesce alimentare.
Ricerca evidenzia eccessivo ottimismo sul potenziale dell’acquacoltura