La domanda di salmone in Giappone continua a crescere. Per soddisfare l’aumento della richiesta FRD Japan ha sviluppato un sistema di acquacoltura a ricircolo che utilizza l’acqua di mare artificiale.
Il salmone è uno dei pesci più popolari del Giappone, sempre presente nei sushi bar e nei ristoranti di tutto il paese. Per far fronte all’elevata domanda il mercato del salmone commerciale giapponese è attualmente sostenuto da importazioni di pesce allevato in Norvegia e Cile.
Come scrive Bonnie Waycott su World Fishing & Aquaculture, il Giappone si è a lungo battuto per produrre marchi propri di salmone di alta qualità, ma nonostante sia circondato dall’oceano, allevare le specie in mare è una prospettiva complicata a causa delle alte temperature che l’acqua raggiunge nei mesi estivi e che ne limitano l’allevamento solo nei mesi invernali. Il Giappone ha poi anche un numero limitato di calette o insenature che sono adatte per l’allevamento di questa specie.
Attualmente però una società nella prefettura di Saitama, a nord di Tokyo, sta sfruttando il potenziale dell’allevamento di salmone nell’entroterra. Tetsuro Sogo, chief operating officer presso FRD Japan, spera che il suo lavoro porterà ad un allevamento che possa garantire salmone nostrano per i consumatori giapponesi.
“La domanda globale di prodotti ittici è in aumento ogni anno e l’acquacoltura, per soddisfarla, si è espansa enormemente negli ultimi 30-40 anni”, ha affermato Tetsuro Sogo. “La popolazione globale è attualmente di circa 7 miliardi di persone: se raggiungerà i 10 miliardi in 40 anni, naturalmente la domanda di prodotti ittici continuerà a crescere, ma al momento è impossibile allevare determinati quantitativi di pesci in mare, questo può essere fatto in Cile e Norvegia, ma anche in quei paesi sono state rilasciate poche nuove licenze per l’acquacoltura perché il mare è già pieno di gabbie. In parole povere, l’offerta non sta recuperando la crescente domanda”.
Tetsuro Sogo crede che l’allevamento del salmone a terra in Giappone possa aiutare a risolvere questo problema e spera che FRD Japan possa diventare il primo esempio di successo al mondo. Allevare pesce in vasche a terra su scala commerciale è generalmente considerato antieconomico, ma FRD Japan ha un potenziale elevato di successo.
Nei tradizionali sistemi di acquacoltura a ricircolo, il 20-30% dell’acqua viene scaricata e ogni giorno viene aggiunta nuova acqua di mare o di falda. Ma il sistema di FRD Japan converte prima l’acqua del rubinetto in acqua di mare. Una volta immessa nei serbatoi, quest’acqua può essere utilizzata continuamente e non deve essere scartata e sostituita. La tecnologia di filtrazione a base di batteri quindi lascia scorrere l’acqua attraverso un ambiente chiuso di contenimento.
“In Asia costa molto prelevare l’acqua di mare e aggiungerla a un sistema di acquacoltura a ricircolo convenzionale. La temperatura dell’acqua rappresenta poi un altro problema perché in esatte raggiunge temperature elevate risultando inadatta e i costi per il raffreddamento diventerebbero elevati”, ha detto. “Solitamente si aggira intorno ai 30 ° C, ma l’allevamento di salmone necessita di acqua fredda di circa 15 °C. Altri paesi dell’Asia, non solo il Giappone, stanno tentando di allevare il salmone limitandone la pratica ai soli mesi invernali, possono allevare in mare solo per la metà della durata dell’anno e le dimensioni del pesce che raccolgono sono piccole. Il salmone atlantico proveniente dalla Norvegia è in media di 4 o 5 kg. Le produzioni in Cile sono almeno di 3 kg, questa è la dimensione necessaria per la preparazione di sushi e sashimi decenti in Giappone. “
Il mangime rappresenta un altro problema chiave per FRD Japan. A seconda dei costi, l’azienda lavora con i produttori giapponesi di mangimi e mira a utilizzare mangime a basso contenuto di farina di pesce in tutte le sue operazioni. Un criterio nella scelta del mangime è la certificazione ASC.
Tetsuro Sogo ritiene che in futuro l’acquacoltura terrestre si svilupperà maggiormente in Asia. Realizzando impianti proprio accanto alle principali aree di consumo sarà anche possibile mantenere bassi i costi di trasporto e distribuire prodotti freschi.
Al fine di soddisfare la domanda e diventare più sostenibili, l’industria dell’acquacoltura, sia a terra che in mare, dovrà effettuare maggiori investimenti e innovarsi ulteriormente. L’idea progettuale di FRD Japan potrebbe essere un enorme incentivo per il Giappone.