L’emergenza COVID-19 non ferma i lavori del cuore politico dell’Ue, almeno per ora. L’ufficio risorse umane del Parlamento europeo ha chiesto al personale recentemente transitato dalle zone colpite dal corona virus di restare a casa per 14 giorni, anche se in assenza di sintomi. Quattro regioni italiane – Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Piemonte – sono menzionate tra le aree colpite misure precauzionali del Parlamento.
Tali regole mirano a proteggere la continuità di lavoro dell’istituzione, ha detto un portavoce del Parlamento europeo a Pesceinrete. “Allo stesso tempo, devono tenere conto delle peculiarità e dell’unicità dell’istituzione stessa, che non riunisce solo deputati e il loro personale ma è aperto a un numero importante di visitatori,” ha spiegato.
Scongiurata per il momento l’ipotesi chiusura, pure avanzata nella scorsa settimana. Resta però a rischio la plenaria di Strasburgo della prossima settimana, qualora la situazione peggiorasse. “Il Parlamento europeo basa e aggiorna continuamente le sue misure sugli ultimi dati epidemiologici disponibili e sui pareri degli esperti, tra cui il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie,” ha detto il portavoce.
È tuttavia polemica per il doppio standard creatosi tra staff e membri del Parlamento. Le misure precauzionali, infatti, non si applicano agli eurodeputati, in quanto non soggetti alle decisioni dell’ufficio risorse umane ma a quelle dei questori parlamentari. I cinque deputati questori hanno solo “consigliato” le misure di auto-isolamento e telelavoro ai propri colleghi, che possono decidere di entrare in Parlamento pur essendo passati da una zona a rischio.
La commissione parlamentare ambiente e salute (ENVI) dibatterà proprio giovedì 5 marzo sugli ultimi aggiornamenti della diffusione del corona virus. L’evento della settimana parlamentare è tuttavia previsto nella sessione della commissione ENVI del giorno prima, che vedrà l’intervento dell’attivista 17enne svedese Greta Thunberg. L’incontro sarà aperto a tutti gli eurodeputati.
Venerdì 6 marzo al Comitato delle Regioni, istituzione Ue consultiva che rappresenta la voce dei governi locali, si terrà un incontro per lanciare una nuova agenda per le industrie marittime alla luce del Green deal e della nuova strategia industriale della Commissione. In particolare, si toccherà il tema delle tecnologie marittime avanzate, tema molto importante per le regioni costiere europee. Ci sarà un focus sullo scambio di buone pratiche in materia di decarbonizzazione a livello regionale. Un recente parere del Comitato ha illustrato le sfide e le possibilità per le tecnologie marittime europee, con l’obiettivo di sostenere le strategie di specializzazione intelligente delle regioni, nonché una nuova agenda globale sul tema a livello europeo.
Sempre al Comitato delle regioni, mercoledì 4 marzo si discuterà dello sviluppo sostenibile nelle isole del Mediterraneo, con un occhio di riguardo alle difficoltà create dalle caratteristiche stesse di insularità. Proprio in questo momento è in discussione un parere del Comitato che cercherà di proporre misure su misura per il contesto insulare mediterraneo e di esaminare le possibili politiche di messa a punto, gli strumenti di finanziamento, la cooperazione transfrontaliera e l’utilizzo delle risorse naturali per ottenere i risultati desiderati.
Il Commissario europeo alla pesca, il lituano Virginijus Sinkevičius, sta ultimando i lavori per la presentazione della sua prima proposta legislativa sul pacchetto economia circolare, più attinente all’altra sua delega all’ambiente. Oggi riceverà Viorel Ştefan, membro della Corte dei conti europea e il ministro dell’economia marittima polacco Marek Gróbarczyk, mentre martedì sarà nel Principato di Monaco per partecipare alle discussioni dei Dialoghi su un trattato per l’alto mare. Chiude la sua settimana venerdì a Vilinius, dove lo aspettano diversi impegni istituzionali