Lunghe trattative tra Stati membri dell’Ue si preannunciano in quella che sarà l’ultima settimana di lavoro a Bruxelles prima della pausa natalizia. Nella due giorni di Consiglio Ue Agricoltura e pesca che parte oggi, 16 dicembre, i ministri saranno chiamati a raggiungere un accordo politico sulle quote per il 2020 nell’Oceano Atlantico e nel Mare del nord.
Si tratta di negoziato duro sia per il nuovo Commissario europeo alla pesca Virginijus Sinkevičius, al suo primo Consiglio dall’insediamento di inizio mese, sia per la presidenza di turno finlandese, che dirigerà i lavori per l’ultima volta prima di passare, con l’anno nuovo, il testimone ai croati.
La complessità delle trattative sta soprattutto nel fatto i mari di riferimento sono popolati di stock molto richiesti, spesso gestiti congiuntamente con Paesi terzi, come la Norvegia nel Mare del Nord e nello Skagerrak, o attraverso accordi raggiunti nel quadro delle organizzazioni regionali di gestione della pesca (ORGP).
Sarà, con tutta probabilità, anche l’ultimo accordo sulle quote nei mari nordici con il Regno Unito ancora Paese membro e non terzo. Proprio la pesca sarà uno dei principali terreni di scontro tra Bruxelles e Londra quando si troveranno a trattare per l’accordo di libero scambio che gestirà le relazioni tra i due lati della Manica dopo Brexit.
Calendario insolito quello del Consiglio con un’ora di discussione sulle quote in programma nella mattina di oggi. La prima proposta di compromesso, tuttavia, è in agenda per domani mattina, con le trattative che dovrebbero continuare per tutto il pomeriggio e la sera. Come sempre quando si tratta di negoziati sulle quote, non è specificato alcun orario per la conferenza stampa finale.
La Commissione ha chiesto che le quote siano aumentate o rimaste invariate per 32 stock su 70 e ridotti per i restanti 40. La proposta si basa sui suggerimenti dell’organizzazione intergovernativa ICES (International Council for the Exploration of the Sea) e sugli esiti delle consultazioni in materia presentate lo scorso giugno. Tra le riduzioni, più significative, quelle del merluzzo del 68% nel mar Irlandese e dell’88% nel resto dell’Atlantico, ma anche dei sugarelli del 50% a largo del Portogallo e la sogliola comune dal 44% al 55%.
“I ministri devono smettere di pensare al breve termine, seguire i pareri scientifici e accettare riduzioni delle catture quando queste sono necessarie per fermare la pesca eccessiva,” ha detto l’inglese Chris Davies, presidente ‘a tempo’ della Commissione pesca al Parlamento europeo. “L’industria europea della pesca è già redditizia e sta già facendo bene, ma per avere un futuro sicuro a lungo termine dobbiamo avere stock ittici sani e sostenibili.”
Pur rubando la scena, non si parlerà di sole quote. All’ordine del giorno, è previsto anche un emendamento alla decisione sulle quote nel Baltico di ottobre per introdurre un fondo per la cessazione permanente delle attività di pesca. La Commissione aveva previsto fondi per sostenere armatori che desiderassero smantellare i propri pescherecci.
Inoltre, la delegazione ceca ha chiesto di discutere sull’uso efficace delle restanti risorse finanziarie nell’attuale Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP), chiedendo una flessibilità di ripartizione tra le priorità dell’Unione e prendendo in considerazione una modifica della legislazione.
Dopo la notte delle quote, il Commissario Sinkevičius riceverà mercoledì Inger Andersen, direttore esecutivo del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP), il ministro romeno per l’ambiente Costel Alexe, e parlerà a un evento dei Green 10, le dieci principali ONG ambientali, a Bruxelles. Venerdì, tornerà nella sua Lituania dove incontrerà il presidente Gitanas Nausėda e il primo ministro Saulius Skvernelis, per poi partecipare a un incontro con la commissione affari europei della Seimas, il Parlamento liutano.
Al Parlamento europeo è settimana di plenaria a Strasburgo, dove si voterà l’accordo di pesca sostenibile con il Gambia, con relatore la socialista romena Carmen Avram. Martedì l’Eurocamera eleggerà anche il nuovo Ombudsman, il mediatore europeo, una figura istituzionale che resterà in carica per i prossimi 5 anni.
L’elezione avverrà a scrutinio segreto, mentre tra i candidati, ci sono: l’attuale mediatore per la regione Campania Giuseppe Fortunato; l’estone Julia Laffranque giudice della Corte europea dei diritti umani (CEDU); il lettone Nils Muižnieks ex commissario al Consiglio d’Europa per i diritti umani; l’ombudsman Ue uscente, la giornalista Emily O’Reilly; e l’ex eurodeputato svedese Cecilia Wikström.
Attesa giovedì una sentenza sul rinvio pregiudiziale da parte della tribunale olandese alla Corte di Giustizia dell’Ue, chiamata a dare la sua interpretazione sul FEAMP in un caso che riguarda un’organizzazione di produttori, la Coöperatieve Producentenorganisatie en Beheersgroep Texel UA, che aveva presentato una domanda di concessione del sussidio, negata.
La settimana appena trascorsa
Mercoledì 11 dicembre, il nuovo Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha svelato al Parlamento europeo il suo European Green Deal, che resta tuttavia ancora in fase embrionale. Chiesta la conferma del contributo del 30% del FEAMP all’azione climatica, ma anche un ruolo centrale della blue economy.
Durante l’Assemblea generale delle Nazioni Unite l’Ue ha chiesto un’azione internazionale urgente per valutare gli impatti dei cambiamenti climatici sugli oceani.
La Liberia ha stretto un accordo con l’ente normativo del Ghana per facilitare la certificazione e la sperimentazione dei suoi prodotti ittici destinati ai Paesi Ue.
Gerardo Fortuna