Il consumo dei prodotti ittici, in costante aumento così come confermato dalla FAO, rappresenta una caratteristica peculiare del nuovo orientamento che il consumatore sta dando alla propria dieta.
La particolare attenzione ai prodotti, alla loro origine, alla biodiversità, alle caratteristiche nutrizionali nonché agli aspetti di sostenibilità rendono i prodotti ittici protagonisti indiscussi di una dieta equilibrata, bilanciata e salutare.
La mancanza d’informazioni inerenti la filiera ittica, però, lascia il consumatore in balia di allarmismi e campagne mediatiche che disorientano e destabilizzano un consumatore in cerca di notizie, indicazioni e certezze.
In quest’ottica Assoittica Italia ha ritenuto di intervistare le principali Autorità Competenti che grazie al controllo e monitoraggio dalle filiera ittica garantiscono un prodotto sano, sicuro e buono sulle tavole dei consumatori italiani.
A tal proposito si ricorda che un elevato numero di controlli indica che le nostre Autorità Competenti svolgono un lavoro encomiabile per il consumatore e che quindi eventuali prodotti non conformi sono individuati, verificati ed eliminati dal commercio.
Assoittica Italia ha incontrato il dott. Silvio Borrello – Direttore Generale della Sanità Animale e dei Farmaci Veterinari – Ministero della Salute.
Di cosa si occupa la Struttura che dirige e gli uffici che da essa dipendono?
La Direzione generale della sanità animale e dei farmaci veterinari, come dice lo stesso nome ha la primaria competenza della tutela della salute degli animali, attraverso la prevenzione ed il controllo delle malattie che possono colpire gli animali da reddito, ivi compresi i pesci e gli altri prodotti dell’acquacoltura, la loro alimentazione e l’immissione in commercio di farmaci veterinari e la loro sorveglianza per un corretto utilizzo al fine di evitare la presenza di residui e combattere l’antimicrobico resistenza.
La protezione degli animali, in allevamento, al macello e durante il trasporto, oltreché degli animali d’affezione vengono svolte sia attraverso una azione ispettiva diretta sia attraverso il coordinamento e l’indirizzo delle Regioni e Province autonome per gli interventi di controllo attraverso il SSN.
La Direzione inoltre coordina l’attività degli Istituti zooprofilattici sperimentali, distribuiti su tutto il territorio nazionale che eseguono analisi di laboratorio su animali vivi, mangimi, prodotti alimentari, compreso i prodotti della pesca e dell’acquacoltura, oltreché attività di ricerca scientifica.
I controlli sugli animali e i prodotti di origine animale importati o provenienti da Paesi dell’Unione sono svolti dai nostri uffici veterinari periferici, rispettivamente Posti Ispezione Frontalieri (PIF) e dagli Uffici Veterinari per gli Adempimenti Comunitari (UVAC).
Qual è la distribuzione territoriale degli uffici che fanno riferimento alla sua Direzione Generale?
I Posti d’Ispezione Frontaliera Italiani fanno parte della rete dei PIF dell’Unione europea che sono in totale 221, di cui 24 italiani. Sono ubicati in Italia presso i principali porti e aeroporti nazionali in relazione alle esigenze geografiche e commerciali. Si tratta complessivamente di 7 aeroporti, i principali sono Malpensa e Fiumicino e 17 porti, tra i quali quelli con attività maggiore sono Genova e Livorno
Gli Uffici Veterinari per gli adempimenti Comunitari nascono nel 1993 con l’abolizione delle frontiere tra gli Stati membri e sono stati riorganizzati, a partire dal 2016, in 9 Uffici principali e 8 Uffici dipendenti con competenza territoriale che copre generalmente il territorio di una Regione e, in taluni casi, di due Regioni.
Quali tipi di controlli vengono effettuati sui prodotti ittici dal personale afferente alla Sua struttura?
I Posti d’Ispezione Frontaliera effettuano controlli documentali e di identità sistematici su tutti i prodotti ittici importati dai Paesi extra-UE. I controlli materiali e di laboratorio sono effettuati su base percentuale in funzione del rischio. In particolare per i controlli di laboratorio, in conformità al Regolamento (CE) n. 136/2004, viene sviluppato un piano nazionale di monitoraggio per la ricerca dei residui e dei microrganismi loro tossine e metaboliti. Il piano si pone l’obiettivo di uniformare e razionalizzare i controlli di laboratorio a livello nazionale sulla base della natura degli alimenti di origine animale e dei rischi ad essi associati. Nel corso del 2017, le non conformità hanno riguardato soprattutto il riscontro di metalli pesanti anche se in un numero limitato di partite. I PIF si avvalgono del sistema informativo dell’UE TRACES che consente di garantire la tracciabilità delle merci dal Paese extra-UE fino alla destinazione finale. In caso di allerta il sistema gestisce anche i controlli rafforzati sulle successive 10 partite di analoga tipologia e provenienza con blocco delle spedizioni al confine fino ad esito favorevole di tutta la serie dei 10 controlli.
Gli Uffici Veterinari per gli Adempimenti Comunitari coordinano, invece, i controlli da parte delle ASL sulle merci soggette a controllo veterinario provenienti dagli altri Paesi dell’Unione. Le percentuali di controllo sono molto diverse da quelle svolte dai PIF in quanto sulla base dei Trattati dell’UE la sicurezza sanitaria degli animali e delle produzioni animali deve essere garantita dal Paese speditore. Il Paese ricevente può effettuare solo controlli a sondaggio e non discriminatori. L’Italia, a differenza degli altri Paesi dell’Unione, si è dotata a partire dagli anni 90 di un sistema informativo all’avanguardia, il sistema informativo SINTESIS, che consente di garantire la tracciabilità di tutte le categorie di animali e di prodotti di origine animale provenienti da altri Paesi dell’UE. Nel corso del 2017 le non conformità hanno riguardato per i prodotti della pesca soprattutto il riscontro di metalli pesanti.
Ritiene che il controllo effettuato sul territorio nazionale, lungo la filiera ittica, sia tale da garantire il consumatore finale?
La peculiare organizzazione italiana nel settore dei controlli veterinari, con gli Uffici veterinari periferici, la rete degli Istituti zooprofilattici, la capillare presenza dei veterinari sul territorio, i NAS garantisce sicuramente un approccio molto efficace delle attività di controllo.
Per quanto riguarda gli uffici dipendenti dalla mia Direzione, dai dati statistici delle allerta generate emerge una intensa attività di controllo. Un esempio è rappresentato dal confronto tra i dati delle notifiche di allerta attivate dai vari Paesi europei nel 2017 per alimenti di origine animale (con origine UE) e le notifiche di allerta dell’Italia su alimenti provenienti da altri Paesi dell’Unione che sono state il 40% del totale.
Quale consiglio darebbe al consumatore finale per l’acquisto ed il consumo di un prodotto ittico sano e sicuro?
Di essere parte attiva della filiera alimentare. Il ruolo attivo a mio avviso può essere svolto attraverso la consapevolezza del consumatore delle corrette modalità di commercializzazione e l’interazione con gli operatori commerciali e le autorità sanitarie per segnalare eventuali anomalie. Un ulteriore ruolo attivo è rappresentato dall’acquisizione di corrette conoscenze sulla conservazione dei prodotti e della loro preparazione, attraverso attività di informazione da parte sia delle istituzioni che delle associazioni di categoria.